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Mosca dice la sua all’Occidente

Mentre sul terreno continuano gli scontri (a esser finita nel mirino di Mosca, giovedì mattina, è in particolare la città ucraina di Zaporizhzhia), il Cremlino ha voluto far sentire oggi la sua voce su molti dei temi che infiammano la discussione in Occidente. La decisione dell'OPEC+ di tagliare la produzione di petrolio è una scelta, secondo Mosca, tesa a stabilizzare i mercati. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha però avvisato: l'eventuale introduzione di un tetto al prezzo del petrolio da parte dell'Unione europea avrà un effetto distruttivo sui mercati, sconvolgendo quasi tutti i Paesi. Mosca ha poi condannato la scelta di escludere la Russia dalle indagini su quanto accaduto ai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Mentre, infatti, appare sempre più certa l'ipotesi di un sabotaggio (come emerso dalle prime verifiche fatte dalla Svezia), Mosca sarebbe stata informata tramite canali diplomatici che non verrà coinvolta nell'inchiesta: “È impossibile - ha detto ancora Peskov - condurre una simile indagine senza di noi. Siamo tra i proprietari del gasdotto, non possiamo essere esclusi”.

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