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Nuovo giro di vite in vista contro la pandemia

Il ministro della sanità Alain Berset
Il ministro della sanità Alain Berset medita nuove mosse nella partita a scacchi contro il Covid-19. Keystone / Anthony Anex

Nell'ultima settimana si assiste a un'impennata delle infezioni da Covid-19 in Svizzera e tutti gli indicatori della pandemia sono in sensibile crescita. Il governo federale si appresta a varare ulteriori provvedimenti che potrebbero andare dall'inasprimento del certificato Covid a due o tre settimane di confinamento.

Nelle ultime 24 ore si sono registrati 10’894 nuovi casi di coronavirus, 27 decessi e 193 ricoveri in ospedale. Il tasso di positività è del 15,17% e quello di riproduzione – che ha un ritardo di una decina di giorni sugli altri dati – si attesta a 1,20, certificando così dal profilo quantitativo l’espansione rapida della pandemia.

Peggioramento della situazione

Gli ospedali, rileva l’Ufficio federale di sanità pubblica (Ufsp), sono occupati all’83,70% e le unità di terapia intensiva sono invece occupate all’82,30% (per il 31,30% da pazienti Covid).

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Alla luce di queste cifre, il governo federale terrà venerdì una seduta straordinaria. Secondo le anticipazioni del portale Nebelspalter.ch sono tre le proposte che il ministro della sanità Alain Berset sottoporrà ai colleghi di Governo, a soli quattro giorni dall’entrata in vigore delle ultime restrizioni.

La prima mira ad estendere il green pass “rafforzato” (2G, circoscritto ai vaccinati e ai guariti) per l’accesso ai locali pubblici e, in determinati contesti, anche alle riunioni private.

Possibile nuovo lockdown

A questo potrebbe aggiungersi la variante dell’obbligo generalizzato della mascherina, con conseguente chiusura temporanea delle attività ove non sia possibile applicare la prescrizione, come bar e ristoranti.

La terza ipotesi è che venga deciso un nuovo confinamento di due o tre settimane, come recentemente avvenuto in Austria, per abbattere celermente il numero di contagi.

Ma questa opzione è mal vista dal fronte borghese, come emerso dalle dichiarazioni della consigliera federale Karin Keller-Sutter che, in alternativa, preferirebbe accentuare le restrizioni nei confronti dei non vaccinati.

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