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Marito uccide la moglie ad Ascona

Un uomo di 54 anni ha ucciso questa mattina la moglie di 38 anni, sparandole con una pistola in un autosilo di un grande magazzino ad Ascona. Ha poi tentanto di togliersi la vita. Le sue condizioni sono gravi.

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Il grave fatto di sangue ha determinato un grande dispiegamento di uomini e mezzi di pronto intervento ad Ascona, nell’autosilo della Migros. Un uomo ha ucciso una donna. In seguito avrebbe tentato di togliersi la vita sparandosi. I sanitari hanno constatato il decesso della donna e prestato le prime cure al ferito (che ha riportato gravi ferite ma la cui vita non è in pericolo). Si tratta di moglie e marito. Lei di 38 anni. Lui di 54. Entrambi di origine macedone domiciliati nel Locarnese.

Spari sulla rampa dell’autorimessa  

La tragedia si è consumata poco prima delle 9.00 all’interno dell’autosilo al quale si accede dalla rotonda tra le vie Muraccio e Circonvallazione.

Si sono sentite delle urla, seguite da alcuni spari (tre, forse quattro). E poi è calato il silenzio, rotto alcuni minuti dopo dalle prime sirene. I primi soccorritori hanno trovato il cadavere della donna e poco distante un uomo gravemente ferito.

Marito e moglie

Dietro l’omicidio ci sono cause familiari, storie di tradimenti e gelosie. La vittima è la moglie dello sparatore. Entrambi sono di origine macedone e da tempo residenti nella regione. Lui ha 55 anni. Lei 38.

Un video

Gli attimi precedenti l’omicidio sono stati filmati dalle telecamere di un vicino negozio. Il video è già stato consegnato alla polizia. Vi si vedrebbero i due scendere la rampa dell’autosilo fianco a fianco. Poi, lui, l’avrebbe improvvisamente bloccata con le braccia, trascinandola nel parcheggio.

Un’altra giovane in fuga?

Altri presenti sui luoghi a quell’ora sostengono di aver visto fuggire dall’autosilo una giovane. È arrivata all’esterno correndo sulla rampa che sbuca alla rotonda, poco prima che risuonassero i colpi d’arma da fuoco. Poi, circa un minuto dopo, sulla strada si è fermata un ‘auto che l’ha portata via. Una circostanza che però non ha trovato riscontri oggettivi.

Pure caduta l’ipotesi, subito avanzata dagli asconesi, che l’accaduto potesse essere legato ad un giro di prostituzione in uno stabile vicino. Un’ipotesi che però non ha trovato conferme. E, anzi, è caduta quando sono emersi i primi elementi che hanno portato a collocare l’accaduto nel contesto dei drammi familiari in cui, ogni anno, in Svizzera si registra una ventina di omicidi. Lo scorso anno le persone uccise nell’ambito della sfera domestica sono state 19, delle quali 18 donne. 

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