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Per la prima volta in 100 anni, cambiata la via per scalare la Jungfrau

Jungfrau in secondo piano
Keystone / Peter Schneider

Lo scioglimento della neve in altura ha costretto gli esperti a modificare il percorso onde evitare il pericolo di caduta massi.

Per la prima volta in più di 100 anni, le guide alpine di Grindelwald, nell’Oberland bernese, hanno deciso di non utilizzare la classica via alpinistica che porta alla Jungfrau, la montagna a cavallo tra il Canton Berna ed il Canton Vallese, la cui altezza è di 4’158 metri.

A causa dello scioglimento della neve in altura c’è un forte rischio di caduta di massi nella zona della vetta, scrive il settimanale svizzerotedesco “Sonntagszeitung”, secondo cui negli ultimi tempi si sono sfiorati diversi incidenti. La sicurezza non è pertanto garantita per le guide alpine e i loro clienti.

Altri sviluppi

A malincuore e per la prima volta nella loro storia ultracentenaria, le guide alpine di Grindelwald rinunciano al classico tour per arrivare in vetta alla popolare montagna bernese. “La decisione non è stata facile, ma ben ponderata”, afferma Tina Gertsch, responsabile dell’ufficio locale delle guide alpine, citata dal domenicale. “La Jungfrau – aggiunge – sarà ancora lì l’anno prossimo e inoltre ci sono molte altre bellissime destinazioni di vetta nella regione”.

Non solo Jungfrau

A causa della canicola, già settimana scorsa le guide alpine del Cervino – sul versante italiano – hanno sospeso le salite accompagnate lungo la via normale alla vetta. Pure a Zermatt (nel Canton Vallese), le guide alpine locali hanno deciso di cambiare itinerari o di fermarsi. La società guide alpine di Courmayeur ha fatto lo stesso sul Monte Bianco per il Dente del Gigante e la cresta di Rochefort.

“Con questo rialzo termico – spiegava mercoledì scorso Rudy Janin, presidente della commissione tecnica dell’Unione valdostana guide di alta montagna – abbiamo due problemi principali. I possibili crolli di pietre, anche di grosse dimensioni, difficili da prevedere. E, sui ghiacciai, i ponti di neve, indeboliti dal calore, che coprono i crepacci”. In Francia, dalla scorsa settimana anche le autorità sconsigliano di percorrere la via classica del Monte Bianco.


 

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