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Macron affronterà Le Pen

Il candidato centrista Emmanuel Macron è giunto in testa al primo turno delle presidenziali francesi, conquistando il 23,75% dei voti, stando ai risultati definitivi comunicati dal Ministero dell’interno. A contendergli il posto all’Eliseo sarà Marine Le Pen, che ha distanziato François Fillon e Jean-Luc Mélanchon.

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Fino a qualche mese fa, in pochi avrebbero probabilmente scommesso su di lui. Col passare del tempo – aiutato anche dagli scandali che hanno travolto il candidato della destra François Fillon e dalle tribolazioni in cui è sprofondato il Partito socialista – Macron è però diventato la personalità politica con cui dover fare i conti.

Domenica è così riuscito a convincere il 23,75% dei francesi che si sono recati alle urne. Macron, 39 anni, è stato per due anni ministro dell’economia sotto il governo Valls, dal quale ha poi preso le distanze. Durante la campagna si è contraddistinto per un discorso ‘né destra, né sinistra’. In molti gli hanno rimproverato l’assenza di un vero e proprio programma.

“Oggi nella politica francese si volta chiaramente pagina”, ha esultato Macron. “Voglio andare oltre” i risultati, ha continuato, “e unire tutti i francesi. Porterò avanti l’esigenza di ottimismo e la speranza che noi vogliamo per il nostro Paese e per l’Europa”

Al ballottaggio ci sarà anche Marine Le Pen. La leader del Fronte Nazionale è giunta al secondo posto, col 21,5% delle preferenze. Dalla sua roccaforte di Henin-Beaumont, Marine Le Pen ha esortato a votare per lei, “l’unica grande alternativa” contro Macron, “erede di Hollande”.

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Se il cosiddetto ‘Front Républicain’ sarà ancora una volta unito per fare fronte alla candidata dell’estrema destra (come nel 2002 quando il padre Jean-Marie riuscì a sorpresa a qualificarsi per il secondo turno contro Jacques Chirac ma fu poi seccamente battuto), Macron non dovrebbe avere problemi per entrare all’Eliseo. Sarebbe così il più giovane presidente della Repubblica francese della storia. Un segnale in tal senso è già giunto da François Fillon e da Benoit Hamon, che hanno già lanciato un appello a votare per Macron al secondo turno.

Una volta all’Eliseo, Macron dovrà però fare i conti con l’Assemblea nazionale. Alle sue spalle non ha infatti un partito, ma solo un movimento – En Marche – che non dispone di eletti. In quest’ottica saranno molto importanti le legislative in programma in giugno.

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A creare la sorpresa – in negativo questa volta – è anche François Fillon. Anche se i sondaggi non lo davano di certo per favorito, l’esponente dei Républicains entrerà nella storia recente come il primo candidato della destra a non qualificarsi per il secondo turno. Fillon conquista infatti il 19,9% dei voti, superando di poco il leader dell’estrema sinistra Jean-Luc Mélanchon (19,6%).

A uscire a pezzi dalle elezioni presidenziali di domenica è però soprattutto il Partito socialista. L’eredità del quinquennio François Hollande non ha lasciato nessuna chance a Benoit Hamon. Il candidato socialista non è andato oltre il 6,4% delle preferenze.

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