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Sparatoria in moschea, almeno sei morti

Il centro culturale islamico di Québec (Canada) è stato teatro di un attentato ieri sera in cui sono morte sei persone e altre otto sono rimaste ferite. Il presunto autore della strage, un franco-canadese di 27 anni, è stato arrestato.

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I motivi dell’attacco terroristico non sono noti, ma il profilo del sospetto  rende plausibile l’ipotesi della xenofobia o dell’islamofobia. 

In un primo tempo le forze dell’ordine avevano arrestato un secondo sospetto, un giovane marocchino. La polizia ha poi precisato che quest’ultimo è solo un testimone.

In passato il centro islamico era già stato oggetto di intimidazioni, in particolare in concomitanza con il dibattito sull’uso del niqab. In giugno, in pieno periodo di Ramadan, una testa mozzata di maiale, imballata in una confezione regalo, era stata collocata all’ingresso del luogo di culto. E alcune settimane più tardi erano stati diffusi volantini in cui si accusava la moschea di essere un centro di propaganda politica in favore dei Fratelli musulmani.

Il premier Trudeau ha subito condannato quello che ha definito un “attacco terroristico contro musulmani” in un centro di culto e di rifugio. “La diversità – ha aggiunto Justin Trudeau – è la nostra forza e la tolleranza religiosa è un valore che noi, come canadesi, abbiamo a cuore”.

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