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Chiude controversa moschea di Winterthur

Spesso finita sotto i riflettori come luogo di radicalizzazione islamista, l’associazione An’Nur, che gestisce l’omonima moschea di Winterthur, nel cantone Zurigo, chiuderà nel mese di giugno, alla fine del Ramadan.

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La notizia, pubblicata domenica dal SonntagsBlick, è stata confermata all’agenzia telegrafica svizzera da un responsabile dell’associazione culturale, Atef Sahnoun.

Negli ultimi anni la moschea An’Nur (in arabo ‘la luce’) è finita spesso sulle prime pagine dei giornali.

Lo scorso 2 novembre la polizia aveva effettuato un blitz nel luogo di culto e arrestato un imam etiopo che, in un sermone tenuto il 21 ottobre avrebbe incitato a uccidere e denunciare i musulmani non praticanti. Dopo l’operazione, la moschea era rimasta chiusa una settimana.

Il 21 febbraio, poi, dieci uomini tra i 17 e i 53 anni erano stati arrestati con l’accusa di aver picchiato tre mesi prima all’interno della moschea, due fedeli sospettati di aver trasmesso informazioni a un giornalista. Il giornalista aveva riferito del sermone all’origine dell’arresto dell’imam.

Le dieci persone sono state accusate di aggressione, sequestro di persona, minaccia, coazione e lesioni personali. Otto di loro sono state poste in detenzione preventiva.

Secondo varie fonti, sarebbero almeno cinque i ragazzi partiti dalla città zurighese verso la Siria per arruolarsi nelle file dell’Isis.

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