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Razzie dei lupi, stop di Berna alle autorità vallesane

Sei mesi di tranquillità per i lupi in Vallese.
Sei mesi di tranquillità per i lupi in Vallese. Keystone / Christian Brun

Nonostante le forti pressioni, il governo non consente al Vallese di abbattere altri lupi per sei mesi. Delusione a Sion.

Il Consiglio federale ha deciso che non emetterà ordinanze d’urgenza per autorizzare la soppressione di lupi nel cantone alpino meridionale. La maggior parte degli attacchi, sottolinea Berna, si verifica in alpeggi non protetti e le autorità cantonali hanno a disposizione strumenti per prevenirli. 

Lo scorso maggio, i ministri del Vallese Frédéric Favre e Christophe Darbellay avevano tenuto una conferenza stampa contro il lupo. Giudicando la situazione “fuori controllo”, avevano dichiarato di aver inviato una lettera alla Confederazione, chiedendo di emettere un’ordinanza di necessità. L’obbiettivo? Permettere al Cantone “di regolare la sovrappopolazione dei lupi per sei mesi,  in coordinamento con l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM)”.

“La risposta del Consiglio federale è stata portata all’attenzione del Consiglio di Stato mercoledì”, ha dichiarato giovedì Frédéric Favre, capo del dipartimento vallesano della sicurezza, delle istituzioni e dello sport.

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Il Consiglio federale si dice consapevole della difficile situazione, ma ritiene che non sia abbastanza grave da giustificare un’ordinanza di emergenza. Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), ha ricordato i vari strumenti a disposizione del Cantone per affrontare la situazione.

“Siamo delusi”, ha dichiarato Frédéric Favre, “ma continueremo a gestire una situazione che sappiamo essere inadeguata, visto che è in preparazione un progetto di revisione della legge sulla caccia”. “Nella sua lettera, la signora Sommaruga ha indicato che il suo dipartimento sta esaminando altri adattamenti dell’ordinanza sulla caccia in vista della stagione estiva 2023”.

Le spiegazioni di Berna

Il Consiglio federale sottolinea di aver già adattato l’ordinanza sulla caccia per la stagione estiva 2021 in tempi molto brevi e con periodi di consultazione più brevi. La soglia al di sopra della quale è possibile sparare ai lupi è stata “significativamente abbassata”.

Il Consiglio federale sottolinea inoltre che il Parlamento sta preparando un nuovo progetto di modifica della legge sulla caccia per consentire una regolamentazione proattiva dei lupi. Il documento sottolinea che la maggior parte del bestiame viene attaccato su pascoli alpini non protetti e sottolinea che il Parlamento ha stanziato altri 5,7 milioni di franchi per la stagione estiva 2022, portando il finanziamento totale per la protezione delle mandrie a 9,4 milioni di franchi.

Le pressioni degli allevatori aumentano

La pressione sul lupo e sulla Confederazione è aumentata durante i mesi estivi, ancor più dopo l’attacco a una vacca nutrice adulta da parte di alcuni lupi del branco del Piz Beverin, nei Grigioni.

Le associazioni degli agricoltori e degli alpeggiatori hanno chiesto ai Governi federale e cantonale di dichiarare senza indugio lo “stato di emergenza sul lupo”. Secondo il Gruppo Lupo Svizzero (SWG), l’attacco a una vacca nutrice è il primo nel Paese e va preso sul serio, senza sopravvalutare la sua gravità.

In una dichiarazione rilasciata giovedì, l’Unione Svizzera dei Contadini ha fatto riferimento all’attacco e ha chiesto di accelerare la prevista revisione della legge sulla caccia: “Il progetto deve ora essere sottoposto al vaglio del Parlamento”.

Quindici branchi e oltre cento lupi

La popolazione di lupi in Svizzera è in aumento da diversi anni. Attualmente, nel Paese ci sono circa 150 lupi e circa 15 branchi. Nel Vallese dovrebbero esserci circa 50-70 lupi divisi in tre o quattro branchi.

Nel 2021, nel Vallese, i lupi hanno ucciso 336 animali su un totale di 40’000 nei pascoli alpini, vale a dire meno dello 0,9%. Dall’inizio del 2022 e fino a metà maggio sono 92 i capi di bestiame uccisi dai lupi nel cantone.

Mucca sbranata nei Grigioni

Un’altra mucca nutrice (da carne) è stata uccisa mercoledì sera sull’Alp Nera sempre in zona Schamserberg, sopra Zillis-Andeer, secondo quanto riporta FM1 TodayCollegamento esterno, che ha ricevuto conferma dell’attacco dal responsabile dell’Ufficio caccia e pesca retico Adrian Arquint. L’attacco fa seguito a quello della scorsa settimana sull’Alp Nurdagn, quando un’altra vacca nutrice è stata sbranata, il primo caso del genere nei Grigioni. Anche in questo caso, ha confermato Arquint a FM1 Today, i sospetti si concentrano tutti sul branco del Beverin, che ha un comportamento definito ormai dal funzionario “impressionante e preoccupante”.

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