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Calano i rifugiati, chiudono i centri di accoglienza

Con il blocco della rotta balcanica e il successivo calo delle domande di asilo in Svizzera, molte strutture di accoglienza cantonali sono diventate inutili e hanno chiuso. La Segreteria di Stato della migrazione prevede che nel 2017 vengano depositate 24'500 richieste, ma invita i cantoni a non abbassare la guardia.

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Queste previsioni sono valide solo se l’accordo tra Unione europea e Turchia regge. Lo scrive il responsabile della “migrazione” svizzera, Mario Gattiker, in una lettera inviata a fine gennaio ai cantoni. In caso di rescissione, il numero di richiedenti potrebbe infatti immediatamente tornare a salire, portando le domande a quota 32mila.

Nel mese di gennaio, la Segreteria di Stato della migrazione ha liquidato in prima istanza 2625 domande d’asilo, di cui 680 con una decisione di non entrata nel merito in virtù dell’Accordo di Dublino, 533 con la concessione dell’asilo e 674 con l’ammissione provvisoria.

Pertanto la La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) non intende modificare le grandi linee del suo piano d’urgenza, che comprende la registrazione, le verifiche di sicurezza, l’alloggio e la presa a carico dei richiedenti. I cantoni sono quindi invitati a prendere misure di precauzione per garantire la gestione di oltre 6mila domande di asilo mensili.

Chiusura di strutture di accoglienza

Il calo dei migranti ha portato alla chiusura di diverse strutture di accoglienza e rifugi della protezione civile nei cantoni di Zurigo, Berna, Lucerna, Basilea Città e Vaud. In quest’ultimo cantone lo scorso autunno sono stati chiusi quattro rifugi, che potrebbero riaprire in caso di bisogno. Il canton Berna ha deciso di chiudere due alloggi temporanei. Zurigo non ha da parte sua più bisogno di due centri aperti in piena crisi migratoria nel novembre e dicembre del 2015.
Allora erano state depositate in Svizzera 40’000 domande di asilo. Confederazione, Cantoni e Comuni erano alla ricerca di alloggi supplementari. Nel 2016 le richieste sono calate del 31% rispetto all’anno precedente, smentendo le previsioni.

Le richieste calano

Martedì la SEM ha reso noto le sue statistiche. In gennaio 1588 persone hanno depositato una domanda di asilo in Svizzera, ossia il 10% in meno rispetto al mese precedente e la metà rispetto al gennaio del 2016. I principali Paesi di provenienza erano l’Eritrea, la Siria, la Guinea e l’Afghanistan.

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