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Tariq Ramadan alla sbarra per stupro

L islamista elvetico è indagato per reati analoghi anche in Francia.
L'islamista elvetico è indagato per reati analoghi anche in Francia. © Keystone / Martial Trezzini

Il teologo svizzero a processo per la presunta brutale violenza su una donna in un albergo a Ginevra avvenuta nel 2008.

Lo scandalo sessuale che ha coinvolto il noto teologo islamico Tariq Ramadan avrà un seguito processuale. L’accademico elvetico comparirà infatti davanti alla corte del Tribunale correzionale di Ginevra dove dovrà difendersi dall’accusa di stupro e coazione sessuale. Il processo, secondo quanto ha anticipato la radiotelevisione pubblica RTS, si dovrebbe celebrare prima della prossima estate.

La vicenda era iniziata nel 2018, quando la procura di Ginevra aveva aperto un’indagine su querela di una donna che ha accusato Tariq Ramadan di averla sequestrata e di aver abusato di lei dieci anni prima in un hotel di Ginevra, dove a suo dire aveva dovuto subire atti sessuali brutali, accompagnati da botte e insulti.

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La donna, che si è convertita all’islam, aveva incontrato Tariq Ramadan qualche mese prima, in occasione della firma di un libro, e poi a una conferenza nel mese di settembre.

“La nostra cliente è sollevata da questo atto d’accusa, che conferma il suo status di vittima e descrive la notte di orrore che ha vissuto nell’autunno del 2008”, hanno dichiarato Robert Assaël, Christian Favre e François Zimeray, i tre avvocati della querelante.

Da parte loro i difensori Yaël Hayat e Guerric Canonica si dicono sereni per la sorte del loro cliente. Il Ministero pubblico, hanno sottolineato, si è limitato a copiare la querela “senza integrare ciò che la squalifica” e “spetterà ai giudici ristabilire la totale innocenza di Tariq Ramadan”.

In realtà i guai giudiziari per il teologo islamista sessantenne non sono confinati alla sola Svizzera. Lo scorso mese di luglio la procura di Parigi lo ha incriminato per presunti stupri commessi tra il 2009 e il 2016 su quattro donne.

I due giudici istruttori che seguono il caso devono però ancora decidere se le prove siano sufficienti per il suo rinvio a giudizio. Autore di diversi libri, il teologo elvetico insegna Studi Islamici all’università di Oxford ma è in aspettativa dal 2017 dopo che sono emerse le accuse in Francia.

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