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Cohen e Manafort inguaiano in tribunale Trump

Due nomi riecheggiati nelle ultime ore in due diverse aule di tribunale statunitensi stanno creando più di un grattacapo a Donald Trump.

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Il responsabile della campagna elettorale del presidente, Paul Manafort, e il suo fidato legale Michael Cohen sono tornati alla ribalta in due inchieste separate che coinvolgono solo indirettamente la Casa Bianca. Ma i due casi potrebbero confluire nell’indagine federale sul Russiagate condotta dal procuratore speciale Robert Mueller e avere pesanti ripercussioni sul mandato presidenziale.

A inguaiare Donald Trump è soprattutto Michael Cohen che a New York si è dichiarato colpevole di otto capi d’accusa. In particolare, l’avvocato ha ammesso di aver pagato due donne (la pornostar Stormy Daniels e l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal) per il loro silenzio su dettagli scabrosi durante la campagna presidenziale del 2016.

Violate le norme sul finanziamento elettorale

Ma non sono tanto le presunte relazioni intime a preoccupare la Casa Bianca, quanto l’ammissione di Michael Cohen di aver sostanzialmente violato, con suddetto pagamento, la legge sul finanziamento della campagna elettorale “in coordinamento e sotto la direzione di un candidato ad un incarico federale”.

La svolta, peraltro attesa, si è consumata ieri con l’ingresso del legale, che si è consegnato all’Fbi, nell’aula del tribunale di Manhattan Collegamento esternoche ha sancito il patteggiamento con i magistrati. L’accordo prevede a suo carico una pena detentiva dai quattro ai cinque anni e tre mesi per otto capi d’accusa che vanno dalla frode fiscale e bancaria alla violazione delle regole finanziarie della campagna elettorale. La sentenza è in calendario il prossimo 12 dicembre ma Michael Cohen resta per il momento in libertà avendo pagato una cauzione di 500’000 dollari. 

Condannato lo stratega Manafort

Nelle stesse ore è giunto più a sud, ad Alexandria in Virginia, il verdetto di colpevolezza per otto capi di imputazione (tra cui cinque per frode fiscale) contro Paul Manafort. Su 10 altre imputazioni la giuria popolare non ha invece raggiunto un consenso. Lo stratega della campagna elettorale era accusato di aver nascosto milioni di dollari in diversi conti bancari all’estero, di aver frodato il fisco e di aver raggirato banche per l’ottenimento di un prestito di 20 milioni di dollari.

La condanna di Paul Manafort e il patteggiamento di Michael Cohen non hanno conseguenze dirette sull’eventuale impeachment di Donald Trump, poiché non riguardano il Russiagate, ma da un lato gettano delle ombre sui suoi principali collaboratori e dall’altro potrebbero essere sfruttate dal procuratore straordinario Robert Mueller che indaga anche sui rapporti tra il presidente e questi due personaggi. Almeno finché lo stesso Robert Mueller continuerà ad essere un dipendente del Dipartimento di Giustizia americanoCollegamento esterno.

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