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Non tutti saranno uguali su internet

Sembra che stia per finire l’era dell’uguaglianza in internet. L'amministrazione Trump, contraddicendo le politiche portate avanti da Barack Obama, ha deciso tra le proteste di porre fine alla neutralità della rete, aprendo così la strada a un web a due velocità.

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Questo significa che gli operatori potranno offrire un servizio più efficiente e rapido ai clienti privati e alle aziende disposti a pagare di più. Ma la battaglia, che aveva visto in campo anche alcuni colossi della rete, avrà verosimilmente una coda nei tribunali: il procuratore di New York ha già annunciato un’azione legale contro la decisione.

Da parte sua la multinazionale della tv in streaming Netflix si è detto “deluso”, prevedendo all’orizzonte una lunga guerra. Dello stesso tenore Twitter e Amazon, che si impegnano a continuare a difendere un “internet aperto”.

Ma anche sul piano politico ci potrebbero essere sorprese, visto che al Congresso vi sono diversi parlamentari repubblicani contrari alla decisione presa a 3 contro 2 dalla Federal Communications Commission (Fcc).

Le critiche all’abolizione della neutralità della rete voluta da Obama sono arrivate anche dai creatori di internet, che avevano chiesto la cancellazione del voto. “L’abolizione della neutralità della rete è una minaccia al web”, hanno denunciato.

Dure le parole dei due commissari democratici della Fcc. “L’agenzia che dovrebbe difendere i consumatori li sta abbandonando”, è stato il monito di Clyburn, che si è detta lieta del fatto che “l’ultima parola non sarà quella della commissione”. Critiche respinte dal presidente della Fcc: “Stiamo aiutando i consumatori e promuovendo la concorrenza per il quale i fornitori di banda larga saranno incentivati a costruire reti, soprattutto nelle aree non attrezzate”, ha affermato Pai.

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