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Alla ricerca del lavoro perduto

'Patti chiari', trasmissione integrale del 1° maggio 2015

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Patti Chiari

Non sanno più a che santo votarsi. Vorrebbero lavorare ma per loro non c’è posto. E allora si rivolgono alla trasmissione ‘Patti chiari’. Non vogliono arrendersi all’idea che per loro il lavoro non sia un diritto.

Le hanno provate tutte, ma hanno offerto loro paghe da fame, condizioni improponibili, orari assurdi e di fronte a condizioni di lavoro ingiuste chiedono giustizia. Ma a chi?

‘Patti chiari’ racconta il mercato del lavoro ticinese, le sue disfunzioni, i suoi stipendi, i suoi metodi di assunzione e di esclusione dei cittadini attraverso le disavventure di chi ogni giorno cerca un posto di lavoro che non trova, se non a condizioni che risultano inaccettabili. Condizioni di cui ‘Patti chiari’ va a chiedere conto ai datori di lavoro che le hanno proposte.

E tra le lamentele più ricorrenti c’è sempre la stessa: i datori di lavoro preferiscono i frontalieri ai domiciliati, perché possono pagarli meno. Ma sarà proprio vero?

‘Patti chiari’ ha fatto un test senza precedenti per rispondere a questa domanda e di seguito trovate I RISULTATI COMPLETI DI QUESTO TESTCollegamento esterno

Entrambe le ragazze ricevono 21 risposte, perfetta parità quindi, anche se la frontaliera resta leggermente in vantaggio per avere ricevuto due risposte interlocutorie (vedremo…) contro una sola ricevuta dalla svizzera.

Alla fine, comunque, nessuna delle due ha trovato un lavoro.

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