La televisione svizzera per l’Italia

Nessuna restrizione di movimento per i frontalieri italiani

La decisione del Governo italiano di confinare quasi 15 milioni di persone in Lombardia e in altre 14 province non tocca gli oltre 60'000 frontalieri che ogni giorno vengono a lavorare in Svizzera.

 

uomo cammina davanti a un graffiti con la scritta tutto chiuso
“Tutto chiuso”, ma non la frontiera tra Svizzera e Italia. Keystone / Massimo Percossi

L’Italia ha confermato alla Svizzera che la frontiera resta aperta per i lavoratori frontalieri. “L’informazione – si legge in un comunicatoCollegamento esterno diramato domenica pomeriggio dal Dipartimento federale degli affari esteri – è stata data dal ministro degli affari esteri italiano Luigi Di Maio al suo omologo, il consigliere federale Ignazio Cassis, durante un colloquio telefonico”.

“La continuità del sistema sanitario ticinese [che dipende fortemente dai lavoratori frontalieri, ndr] dovrebbe così essere assicurata. I lavoratori frontalieri dovranno tuttavia portare con sé un documento, per esempio il permesso G (permesso per stranieri), che attesti la loro attività professionale”, continua la nota.

Sia in Italia che in Svizzera le autorità effettueranno dei controlli per verificare che “abbiano luogo solo gli spostamenti autorizzati”.

Alcune aziende elvetiche hanno avvisato i propri dipendenti di prepararsi ad un eventuale e momentaneo soggiorno in Svizzera.

I trasporti non si fermano

Sul fronte dei trasporti, i treni internazionali tra Svizzera e Italia continuano a circolare regolarmente, poiché – hanno indicato le Ferrovie federali svizzere – “le autorità italiane non hanno ordinato alcuna limitazione del traffico ferroviario transfrontaliero”. Diversa la reazione delle Ferrovie e Autolinee Regionali Ticinesi (FART), che da domenica hanno modificato l’attività dei treni della “Centovallina”: i convogli – che solitamente collegano Locarno a Domodossola – circolano solo in territorio elvetico.

Il Covid-19 ha intanto causato una seconda vittima in Svizzera: un uomo di 76 anni, già sofferente di una malattia cronica, è deceduto domenica all’ospedale di Liestal, nel cantone di Basilea Campagna. I contagi confermati sono ora 281, oltre 40 in più rispetto a sabato. Per altri 50 casi si sta aspettando la conferma definitiva, dopo una prima analisi risultata positiva.

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(I dati non coincidono perfettamente poiché i cantoni annunciano i malati dopo un primo test positivo – e sono i dati della cartina – l’Ufficio federale della sanità solo dopo il secondo, e sono i dati presenti nel testo).

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Misure “coraggiose”

Le misure adottate dall’Italia per contrastare la diffusione del virus sono state definite “coraggiose” dal direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha elogiato i “veri sacrifici” fatti dal Paese.

I provvedimenti, che riguardano la Lombardia ed altre 14 province, sono in vigore fino al 3 aprile.

I contagi e i decessi hanno intanto registrato un’impennata domenica. I malati sono 6’387, 1’326 in più rispetto a sabato, e i morti 366 (133 in più), stando a quanto comunicato dal responsabile della Protezione Civile Angelo Borrelli. I malati ricoverati in terapia intensiva sono 650, 291 in più.

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