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Indagini su sedicente università privata a Chiasso

I responsabili dell’istituto di alta formazione IPUS sotto inchiesta per truffa e amministrazione infedele

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Un procedimento penale è stato aperto nei confronti dei responsabili dell’Associazione IPUS (Istituzione di Alta Formazione) di Chiasso. Lo ha comunicato oggi, venerdì, la procura aggiungendo che ieri vi è stata un’operazione di polizia nella sede dell’istituto. Gli inquirenti hanno inoltre interrogato parte del personale.

L’inchiesta è stata avviata a seguito di denunce e segnalazioni pervenute nelle scorse settimane. Diversi i reati contestati, tra cui truffa e amministrazione infedele.

Le segnalazioni partite dagli studenti

Secondo nostre informazioni, a rivolgersi al ministero pubblico sono stati un gruppo di studenti, che si sarebbero sentiti truffati per aver pagato ingenti tasse di iscrizione, per prestazioni poi mai ricevute.

L’istituto è balzato più volte agli onori della cronaca per aver violato la legge sulla promozione e il coordinamento del settore accademico e per aver usato il titolo di università senza disporre dell’autorizzazione cantonale. Dal 2013 offre corsi di formazione in vari campi per conseguire lauree di validità europea, rilasciate però da un’università slovena, dove gli studenti avrebbero dovuto recarsi per sostenere gli esami.

ludoC/CSI-DD

L’indagine di Patti Chiari

Della vicenda dell’uso senza permesso della dicitura “università” si era pure occupata la trasmissione Patti Chiari, il 18 marzo scorso. Nel luglio scorso nei confronti di IPUS è stato pure chiesto il fallimento. A presentare l’istanza alla pretura di Mendrisio era stato il rettore che, come altri dipendenti, non ricevono lo stipendio dallo scorso aprile.

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“Abusi universitari” di Emanuele Di Marco e Remy Storni (Patti chiari, 18.03.2016)

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