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Ticino e Lombardia più vicini con la firma della roadmap

Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale a Milano wikipedia

Ticino e Lombardia intensificheranno la collaborazione nei settori di interesse comune.


Lo stabilisce la dichiarazione d’intenti firmata oggi a Milano dal presidente del governo cantonale Claudio Zali e dagli assessori regionali Massimo Sertori e Claudia Terzi, in rappresentanza dell’assente governatore Attilio Fontana, che fornisce l’indispensabile avallo politico alla roadmap definita nei precedenti incontri bilaterali del 16 giugno e 31 luglio scorsi.

Vasto l’ambito contemplato dal pacchetto di accordi transfrontalieri negoziato dalle due delegazioni tecniche e politiche: si va dal mercato del lavoro e dalla fiscalità alla mobilità e alla gestione delle acque nelle regioni a cavallo del confine, nelle quali si mira a un coordinamento delle politiche.

Per ogni argomento trattato vengono fissati obiettivi, coperture finanziarie e tempistiche di realizzazione con cui si intende compiere un salto di qualità nelle relazioni lombardo-ticinesi.

Il servizio del Quotidiano:

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Timidi passi sull’accordo fiscale sui frontalieri

Nella roadmap figurano temi spinosi di non facile attuazione su cui anche recentemente è stata espressa insoddisfazione, soprattutto sul lato elvetico. Tra di essi la mancata firma da parte delle autorità italiane del nuovo accordo sull’imposizione dei frontalieri, fortemente voluto dal Canton Ticino ma che la nuova maggioranza giallo-verde al governo a Roma giudica eccessivamente penalizzante per questa categoria di lavoratori.

In proposito le due parti hanno concordato di incontrarsi nei prossimi mesi “con lo scopo di identificare eventuali ostacoli che si frappongono ad una firma a breve dell’accordo parafato nel 2015 ed elaborare eventuali proposte all’attenzione delle rispettive autorità nazionali”.

Sempre per allentare la pressione sul mercato del lavoro cantonale Ticino e Lombardia intendono potenziare lo scambio di informazioni su salari e fatturati dei prestatori transfrontalieri tra autorità di sicurezza sociale ma si constata che “i contatti rimangono sporadici e non sufficientemente strutturati” e viene quindi auspicato un miglioramento della collaborazione in quest’ambito.

Progetti in favore della mobilità

Numerose intese riguardano il settore della mobilità dove si prospettano diverse novità, tra cui l’introduzione di abbonamenti (annuali, mensili e aziendali) sul traffico transfrontaliero e di tariffe a zone anche in Lombardia nei prossimi due anni.

L’intesa contempla anche la realizzazione, entro il 2021, di parcheggi per il car pooling (condivisione dell’auto) sulla direttrice del valico doganale di Bizzarone e di posteggi Park&Ride in prossimità delle stazioni ferroviarie, che però allo stato attuale sono previsti solo nell’area di Cantello. La località di confine è stata inserita nel progetto Smisto finanziato con fondi Interreg, che analogamente ad altri cantieri sulla mobilità sostenuti dal programma europeo di sviluppo regionale (tra cui Ti-Ciclo-Via, Smart Border), vedrà la luce entro il 2021.

Nel prossimo biennio potrebbe inoltre essere costruita una passerella ciclopedonale a Ponte Tresa per favorire l’utilizzo del collegamento ferroviario verso Lugano da parte dei lavoratori frontalieri: la proposta è stata avanzata dal Cantone Ticino che intende farsi carico del 70% dell’investimento.

Sul versante ticinese viene ribadita una certa insoddisfazione generale sul servizio ferroviario Ticino-Lombardia (Tilo): sulla linea Varese-Como-Lugano, dove dallo scorso gennaio circolano treni ogni 30 minuti, “la qualità del servizio (puntualità, stabilità) è inferiore alle attese” ma problemi analoghi si riscontrano sulla Milano-Lugano. Nel prossimo giugno dovrebbero essere garantiti convogli ogni 60 minuti verso Malpensa e si punta alla “realizzazione di sistema completo con attestamento ad Albate-Camerlata entro il 2021”. Su gomma è invece pianificato un deciso potenziamento delle linee di bus transfrontaliere entro la fine del 2021.

Livello del Verbano e scarichi nel Ceresio

Un’altra vertenza irrisolta riguarda il livello delle acque del Lago Maggiore che l’Italia ha unilateralmente fissato nel periodo estivo a 1,25 metri (al posto della tradizionale misura di 1 metro) a titolo sperimentale. Una decisione mal digerita al di qua della frontiera dove ci si preoccupa per l’allagamento di biotopi sensibili come le Bolle di Magadino. Terminata nel 2020 l’attività di sperimentazione quinquennale, è stato concordato, si chiede il ripristino della Commissione italo-svizzera di consultazione.

Sono inoltre previsti interventi su un arco temporale più variegato in favore del risanamento degli impianti di depurazione di Porto Ceresio sul lago di Lugano, delle canalizzazioni di Ronago verso il torrente Faloppia e degli scarichi di Pizzamiglio che finiscono nel fiume Breggia.

In ambito culturale infine si intende promuovere iniziative di valorizzazione del patrimonio Unesco a cavallo del confine (trenino rosso del Bernina, siti palafitticoli, Monte San Giorgio) e la proroga del programma di scambio di residenze degli artisti.   

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