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Como duty free a cielo aperto, cosa c’è di vero

Folla di persone su un lungolago alberato, si intravvedono sacchetti e un venditore di granite
La clientela extra-UE più vicina e assidua, per Como, è quella svizzera. Keystone / Matteo Bazzi

Como "cancella l'IVA", "distretto tax free" o "duty free a cielo aperto": con titoli di questo tenore i media online riferiscono di un'iniziativa della Confcommercio del capoluogo lariano, che punta sulla clientela extra-UE -in particolare svizzera- per rilanciare il settore del commercio al dettaglio dopo la crisi del Covid. Ma qual è la novità? Una cosa è certa: per i turisti dello shopping tax free resta necessaria una (doppia) sosta in dogana.

Il tax free è vecchio quanto la stessa Imposta sul valore aggiunto, introdotta in Italia nel 1973. I residenti all’esterno dell’Unione Europea hanno diritto di acquistare esente IVA (per importi superiori a 154,95 euro) beni di consumo di cui faranno uso personale oltreconfine: il “patto” è che la merce attraversi la frontiera ancora nuova, entro tre mesi.

Quel che è cambiato è la procedura, oggi completamente elettronica. Per la verità, lo è ormai da due anni. Allora cosa c’è di nuovo? “Quel che parte oggi è una campagna online”, chiarisce a tvsvizzera.it Stefano Fontolan, co-fondatore della start-up Stamp.

Per capire, facciamo un passo indietro.

Dalla carta al codice

Fino all’agosto 2018, il commerciante emetteva una fattura cartacea a nome del cliente, il quale al momento di lasciare l’UE doveva farne timbrare una copia da un funzionario doganale per certificare l’avvenuta esportazione. Tale copia consentiva alla persona di recuperare l’IVA (pagata cautelarmente al momento dell’acquisto) riconsegnando la fattura al negoziante o a una delle diverse agenzie che agevolano il rimborso trattenendo una commissione.

Oggi, invece, chi acquista tax free riceve una fattura elettronica. Alla frontiera, oltre a un documento d’identità e alla merce, mostra soltanto un codice, che il funzionario italiano immette in un apposito sistema chiamato Otello (sviluppato dalle Dogane e al quale sono collegati anche i commercianti). La registrazione del codice equivale al vecchio timbro.

Al viaggiatore svizzero non resta che annunciare gli acquisti anche alla dogana elvetica e pagare gli eventuali tributi all’importazione.

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Lo sconto alla fonte

È nel 2018 che entra in gioco, tra le altre, Stamp, una start-up fondata da quattro giovani provenienti da esperienze nel commercio elettronico e nelle tecnologie informatiche. Sviluppano un’interfaccia per facilitare ai negozianti l’uso di Otello e un’app destinata ai clienti, ai quali promettono il recupero dell’intera imposta (per l’aliquota al 22%, l’importo esente IVA corrisponde a una riduzione di circa il 18% sul prezzo esposto).

La trovata, riassumendo, è effettuare sulla carta di credito del turista dello shopping una pre-autorizzazione (come fanno gli alberghi al momento della prenotazione) trattenendo in questo modo virtualmente l’IVA, per poi annullarla al momento del passaggio in dogana. Il servizio è gratuito fino a un imponibile complessivo di 500 euro in tre mesi.

La campagna

Condotta principalmente sui social media, la nuova campagna mira alla potenziale clientela straniera, in particolare svizzera ma non soltanto ticinese o del Grigioni italiano: “in questi due anni ci siamo resi conto che anche molti svizzero-tedeschi si spingono fino a Como per effettuare acquisti tax free“, rivela Stefano Fontolan.

Secondo quanto riferito dalla start-up e dalla confederazione di imprese, circa l’80% degli esercizi comaschi ha adottato Stamp come strumento per il tax free. Questa crescita ha portato a un’iniziativa congiunta. “La campagna nasce da un investimento di Stamp e Confcommercio Como, la quale per la prima volta promuove direttamente i propri negozi all’estero”. E ha coniato l’espressione ‘duty free a cielo aperto’.

Ma chiamare duty free il tax free non crea confusione? Potrebbe anzi essere considerato ingannevole. “Volevamo dare l’idea che l’esperienza [di fare acquisti in Centro a Como per uno straniero extra-UE] è oggi più simile allo shopping in aeroporto, che alla vecchia procedura di rimborso”.

Dal 2018 molto è cambiato, in effetti. Ma le formalità, per quanto espletate in digitale e non su carta, restano tutte: registrazione del documento d’identità, fattura, cauzione, sosta al posto di frontiera.

Svizzeri primo target

Gli svizzeri saranno il primo bersaglio della campagna di comunicazione e pubblicità. Il loro “peso” non è solo quello del turismo di giornata, ma anche dei 10 milioni di pernottamenti l’anno in Italia evocati di recente dal ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio. Sono persino previsti dei buoni per consentire ai grandi acquirenti (sopra i 500/5000 euro) di recuperare i 10/20 euro di abbonamento trimestrale a Stamp.

Intanto, la Confcommercio di Como assicura di non dimenticare la clientela locale (con l’operazione ‘Commercianti vicini’ concede una serie di sconti speciali nei negozi di abbigliamento) mentre Stamp lavora a nuove funzionalità “anche in ottica anti-Covid”, per evitare spostamenti e assembramenti superflui: “a breve si potrà vedere la merce disponibile in negozio o fare una prenotazione, sempre via app”, conclude Fontolan.

Per saperne di più:
art 38-quater Dpr 633 / 197 (Istituzione e disciplina IVA)Collegamento esterno
Importazione in Svizzera e tributiCollegamento esterno

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