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Ce l’ho, mi manca: collezionare calciatori a ogni età

Dalla prima figurina stampata, al passaggio tra colla e autoadesivo e molto altro nella lunga storia dei fratelli Panini e del loro "magico" album

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di Claudio Moschin

Figurine, che passione. Se poi sono quelle del calcio, allora è mania allo stato puro. Niente supera (per tensione) il momento della bustina strappata, per scoprire quali figurine ci celano dentro. E che dire poi dello scambio di figurine, dove mentre uno mostra le figurine del “mazzo delle doppie”, l’altro ne cerca una che non ha. Questo rito ha coniato i termini “Celo” e “Manca”, corrispondenti alle frasi “Ce l’ho” e “Mi manca”, che si riferiscono alle possibili risposte di chi nello scambio cerca una figurina mancante.

E se si dice figurine del calcio, si deve dire per forza Panini. La storia di questo famoso marchio comincia agli inizi del 1960 con Benito e Giuseppe Panini, che avevano fondato a Modena l’Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini. I quali trovarono a Milano un lotto di vecchie figurine invendute delle edizioni milanesi Nannina, lo acquistarono, e imbustarono in bustine bianche con cornicette rosse con due figurine ciascuna a 10 lire l’una. Il successo fu enorme e inaspettato: le bustine vendute toccarono i 3 milioni.

L’anno successivo i Panini decisero di fare tutto con i loro mezzi, stampando le figurine e creando anche il primo album per la loro raccolta (per la copertina scelsero l’attaccante di allora del Milan Nils Liedholm). Le vendite furono quintuplicate, e i milioni di bustine vendute furono 15. Era ufficialmente nata la collezione Calciatori. E la prima figurina stampata fu quella di Bruno Bolchi, il capitano dell’Inter dell’epoca.

Nei primi dieci anni della raccolta le figurine si attaccavano con la colla; pertanto non erano autoadesive.
 Ogni squadra di Serie A era raffigurata con quattordici giocatori e in molti casi si vede che le figurine non erano altro che fotografie in bianco e nero colorate a mano.

Nelle pagine finali dell’album era presente una sezione antologica dell’album Calciatori: già nella prima edizione ne fu presentata una dedicata al Grande Torino, squadra dominatrice dei campionati del primo dopoguerra e i cui componenti scomparvero tragicamente e prematuramente il 4 maggio 1949 nel disastro aereo di Superga.

Nelle edizioni successive saranno le coppe europee e mondiali ad essere rappresentate nelle parti finali dell’album.

La prima edizione con la Serie B fu quella del 1963-64, con i giocatori delle squadre presentati a coppie (due per ogni figurina), mentre nel 1967-68 avviene la prima comparsa degli scudetti delle squadre di Serie C, i quali (insieme agli altri di serie A e B) sono laminati in argento e autoadesivi.

Negli anni Settanta poi le figurine divennero “adesive” (quindi non serviva più la colla per attaccarle all’album) e solo negli anni Ottanta l’album dei calciatori dell’anno prese la classica forma che ancora oggi è conosciuta (e amata, e collezionata) in tutto il mondo. Diventando via via una delle passioni più sfrenate da milioni di collezionisti, che fanno a gara per trovare la figurina introvabile (quella numero1 del portiere Pizzaballa dell’Atalanta è passata alla storia…) o l’album completo ma perfetto, senza mai una piega, come se non fosse stato mai… nemmeno sfogliato.

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