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Lo sgombro dei migranti che fa discutere

Entro il 31 gennaio il Cara a Castelnuovo di Porto sarà completamente svuotato e chiuso. I circa 500 migranti attualmente presenti saranno trasferiti altrove. Così il Viminale. Un trasferimento definito dall'opposizione una "deportazione".

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L’operazione, che comporterà risparmi per circa un milione all’anno di affitto, è resa possibile – fa sapere il Viminale – dal crollo del numero degli sbarchi ed era già programmata nell’ambito dello svuotamento dei grandi centri come già fatto per Cona e Bagnoli in Veneto.

Proteste e polemiche

La notizia della chiusura ha scatenato molte polemiche. Il centro, attivo da oltre 10 anni, si è distinto per i progetti di integrazione e inserimento scolastico. A marzo 2016 papa Francesco lo scelse per la celebrazione della lavanda dei piedi del Giovedì Santo, inchinandosi per il rito davanti a 12 profughi.

Trasferimenti

Sono oltre 300 imigranti che lasciano il Cara di Castelnuovo di Porto nei prossimi 5 giorni. Giovedì 60 ospiti saranno trasferiti in varie regioni. Di questi, 15 saranno portati in Umbria e 45 in Toscana. Venerdì, invece, 50 andranno in Piemonte e sabato 90 saranno distribuiti tra Emilia e Lombardia. Mercoledì, invece, 30 persone sono state trasferite in Abruzzo, 30 nelle Marche e 15 in Molise. Martedì in 30 erano stati trasferiti, soprattutto in Campania.

“Deportazione”

“Sono arrivato al Cara di Castelnuovo di Porto dove è in corso un’assurda deportazione di uomini e donne che non hanno alcuna colpa, se non quella di essere scappati dalla fame o dalla guerra”. Così Matteo Orfini, presidente del Pd da Castelnuovo di Porto, dopo la chiusura del centro di accoglienza per i richiedenti asilo alle porte di Roma.

“Struttura sovradimensionata”

“Useremo i soldi risparmiati per aiutare gli italiani o chiunque abbia bisogno”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini nella diretta Facebook riferendosi ai costi del cara di Castelnuovo. In quella struttura “si erano dimezzati gli ospiti: da 1000 erano passati a 534. Si era arrivati al momento di decidere se rinnovare il contratto di affitto oppure no, visto che si erano dimezzate le presenze e si erano liberati altri posti in altre strutture. Con il ragionamento che fa un buon amministratore chiudiamo struttura sovra dimensionata”.  

Meno arrivi più espulsioni

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