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Una folla ai funerali del carabiniere ucciso da turista americano

Il feretro di Mario Cerciello Rega
Carabinieri portano il feretro di Mario Cerciello Rega alle esequie tenutesi a Somma Vesuviana. Keystone

Diverse centinaia di persone hanno partecipato lunedì a Somma Vesuviana alle esequie del carabiniere Mario Cerciello, accoltellato a morte nella notte su venerdì da un giovane statunitense.


Tra la folla di semplici cittadini venuti a rendere omaggio al militare 35enne, anche numerosi esponenti di primo piano del governo, tra i quali il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio. L’arrivo del feretro, ricoperto dal tricolore, nella piccola chiesa del comune di 35’000 di cui era originario il vicebrigadiere, è stato accolto da un lungo applauso. Sulla bara sono state posate anche foto del recente matrimonio – la vittima era appena rientrata dal viaggio di nozze – e una maglia azzurra del Napoli.

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Intanto i due turisti americani arrestati venerdì, Finnegan Elder di 18 anni e Gabriel Natale Hjorth di 19 anni, sono indagati per omicidio aggravato e tentativo di estorsione. Dai primi elementi dell’inchiesta risulta che gli accusati si erano impossessati della borsa dello spacciatore che aveva loro venduto della semplice polvere di aspirina al posto della cocaina e che pretendevano 100 euro per restituirla al proprietario. Ma quest’ultimo ha avvertito le forze dell’ordine e all’appuntamento fissato per lo scambio si sono presentati agenti in borghese. 

Finnegan Elder, presunto autore materiale del delitto, ha confessato di aver inferto le 11 coltellate al carabiniere e ha spiegato di aver creduto che si trattasse di un amico dello spacciatore. “Non avevo capito che era un carabiniere – ha detto agli inquirenti -, ho avuto paura, credevo fosse uno dei pusher”.

Durante la colluttazione, ha precisato un collega della vittima, Mario Cerciello ha urlato “Fermati, siamo carabinieri, basta”. L’arma del delitto è stata ritrovata nella camera d’hotel di quattro stelle in cui i due giovani californiani alloggiavano, non lontano dal luogo dell’aggressione mortale. Secondo indiscrezioni si tratterebbe di un coltello militare con una lama di 18 cm.

Il giudice che ha convalidato l’arresto dei due indagati ha sottolineato la “totale inconsapevolezza del disvalore delle proprie azioni come apparso evidente anche nel corso degli interrogatori durante i quali nessuno dei due ha dimostrato di aver compreso la gravità delle conseguenze delle loro condotte, mostrando una immaturità eccessiva anche rispetto alla giovane età”.

L’ambasciata statunitense a Roma ha pubblicato su Twitter un breve messaggio di condoglianze alla famiglia del vicebrigadiere. Ma mentre procede spedita l’inchiesta, hanno fatto il giro del mondo e sono diventate un caso le immagini del presunto omicida legato su una sedia e con una benda agli occhi.   

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