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Le cellule staminali disperse della Cryo-Save

Oltre 330'000 persone, di cui 15'000 in Italia, avevano affidato alla svizzera Cryo-Save le cellule staminali dei figli ricavate dal cordone ombelicale. La società ha però chiuso i battenti e trasferito i campioni apparentemente in Polonia, senza che i clienti ne fossero informati.

Noemi è una delle migliaia di mamme che al momento del parto hanno deciso di affidarsi alla società privata svizzera Cryo-Save AG per la conservazione autologa del cordone ombelicale. Ma ora non sa dove si trovino davvero le cellule staminali di sua figlia, e non sa nemmeno se magari siano state già usate da qualcuno in modo improprio.

La questione è al centro di diverse denunce in molti Paesi, denunce per sapere che fine abbia fatto “il patrimonio genetico” dei loro figli chiamando in causa sia la Cryo-Save, che ora è fallita, sia la polacca PBKM FamiCord alla quale sarebbero stati affidati i campioni. L’ ipotesi è di violazione della legge sui trapianti. 

Timore della commercializzazione

Il timore – si spera infondato – è che le staminali siano state commercializzate. Il caso Cryo-Save è esploso a metà settembre e ogni giorno nuovi particolari si aggiungono a quella che si profila come una vicenda dove il rispetto della legalità e la tutela della privacy sono state ignorate a tutto danno di 330’000 persone in tutta Europa, di cui circa 15’000 famiglie solo in Italia.

Tutto sembrava apparentemente tranquillo fino a metà settembre di quest’anno, quando con una mail la Cryo-Save informava i propri clienti (ma non tutti) di aver “concluso un accordo” con la PBKM FamiCord, il cui laboratorio europeo è a Varsavia, per la crioconservazione dei campioni a lungo termine. Da diverse settimane le due sedi svizzere dell’azienda – a Plan-les-Ouates e a Pfäffikon – sono completamente vuote e la ditta è stata cancellata dal registro di commercio. 

I campioni si è poi venuto a sapere che erano però stati spostati diversi mesi prima senza che i genitori, unici legittimi proprietari, ne fossero informati. La PBKM FamiCord – che ha fine settembre ha confermato di avere ricevuto i campioni e di averli messi al sicuro – è però responsabile soltanto dello stoccaggio mentre resterebbe in piedi il contratto di responsabilità con la Cryo-Save. Insomma, una situazione al limite del surreale, fra inchieste e denunce, in cui ora spetta gli avvocati (come Massimiliano Seregni, la cui la moglie aveva affidato a suo tempo il cordone ombelicale della loro figlia proprio alla Cryo Save) tentare di districare la vicenda.

A fine agosto l’Ufficio federale della sanità pubblicaCollegamento esterno (Ufsp) ha radiato Cryo-Save AG dall’elenco dei titolari di autorizzazione per l’importazione/esportazione e la conservazione di cellule staminali ricavate dal sangue del cordone ombelicale.

A metà settembre, l’Ufsp ha inoltre sporto denuncia penale nei confronti dell’azienda e dei suoi responsabili per presunta violazione della legge sui trapianti. Nello stesso periodo, le autorità giudiziarie hanno effettuato varie perquisizioni domiciliari in Svizzera.

Scheda sulle basi giuridiche in Svizzera per le istituzioni che utilizzano cellule staminaliCollegamento esterno

La risposta standard dell’Ufsp ai clienti di Cryo-SaveCollegamento esterno

Formulario di contatto per ricevere informazioni sul proprio campione da parte della PBKM FamiCordCollegamento esterno

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