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Theresa May non intende mollare

Malgrado la pesante sconfitta di martedì sera, la premier britannica Theresa May non ha gettato la spugna. Riuscirà a salvarsi dal voto previsto stasera sulla mozione di sfiducia?

Il futuro di Theresa May è sempre più incerto anche se la prima ministra britannica non ha dato segno di cedimenti e si è detta intenzionata a trovare una soluzione.

Mercoledì sera la premier affronterà il voto sulla mozione di sfiducia presentata dal leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn subito dopo la batosta rimediata dalla May alla Camera dei Comuni, che ha respinto seccamente (con 432 no contro appena 202 sì) l’accordo sulla Brexit raggiunto in novembre con Bruxelles.

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Per ora, Theresa May non dovrebbe rischiare. Il Partito conservatore si è infatti ricompattato dietro alla sua leader. Jacob-Rees Mogg, uno dei capofila degli oppositori all’accordo, ha assicurato che, al contrario di quando accaduto martedì sera, voterà per la fiducia. “Non ho sentito un solo deputato Tory intenzionato a non sostenere” Theresa May, ha dichiarato alla Bbc. Assicurazioni in tal senso erano già state fatte da Boris Johnson.

L’analisi del corrispondente della RSI:

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La ministra Amber Rudd, fedelissima della premier, ha dal canto suo messo in guardia sulla prospettiva a suo dire “devastante” d’un governo Corbyn, oltre che sull’incognita elezioni anticipate in caso di sfiducia. “Abbiamo delle difficoltà sulla Brexit, ma nulla sarebbe peggio di un governo guidato da Jeremy Corbyn”, ha dichiarato Rudd.

Brexit, nessun rinvio

Per quanto concerne la Brexit, il Governo britannico non ha per ora in programma di chiedere all’UE un rinvio dei termini rispetto alla scadenza del 29 marzo. È quanto dichiarato dalla ministra Andrea Leadsom.

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La ministra francese incaricata delle questioni europee, Nathalie Loiseau, ha affermato che un rinvio della scadenza è “giuridicamente e tecnicamente possibile” se i britannici lo domandano.

“Ma per quanto tempo e per fare cosa?”, ha proseguito. “Poiché se è solo per dirci che dobbiamo fare più concessioni, saremmo alquanto imbarazzati. Il testo dell’accordo non può essere riaperto”.

Anche a Berlino, un eventuale rinvio non sembra essere l’opzione più accreditata. “Non avrebbe senso”, poiché per ora questa opzione non gode del sostegno della maggioranza del Parlamento britannico, ha osservato il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas.

Brexit senza accordo

L’ipotesi, quindi, è che la Gran Bretagna lasci l’UE senza accordo. Questo rischio – ha avvertito il capo negoziatore dell’UE per la Brexit Michel Barnier – non è mai stato “così alto”.

“Il nostro obiettivo rimane di evitare un simile scenario – ha affermato davanti agli eurodeputati a Strasburgo – ma dobbiamo anche restare lucidi. Per questa ragione intensificheremo i nostri sforzi per essere pronti a una tale eventualità”.

Alla fine dell’anno scorso, la Commissione europea aveva presentato una serie di misure per cercare di attenuare le conseguenze di un’uscita senza accordo, in particolare nei settori più suscettibili: trasporti, finanze, dogane… Mercoledì la presidenza rumena dell’UE si è impegnata a fare adottare queste misure in “tempo utile”.

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