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Cuba rende l’ultimo saluto a Fidel

Le ceneri ripercorrono, al contrario, il cammino che nel '59 portò il Líder Máximo e i 'barbudos' al potere; domenica saranno a Santiago

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Le ceneri di Fidel Castro iniziano mercoledì il loro viaggio attraverso Cuba per raggiungere Santiago, nel sud dell’isola, dove domenica prossima sarà sepolto il Líder Máximo. Un itinerario che ripercorre, al contrario, il cammino armato che nel 1959 portò Castro e il suo esercito di ‘barbudos’ al potere.

All’Avana, non tutti rimpiangono lo scomparso Fidel; soprattutto i giovani sperano che la sua uscita di scena acceleri il cambiamento.

Intanto, però, la gente avanza commossa per rendere l’ultimo saluto al Líder Máximo. Un passo alla volta per passare pochi secondi davanti all’immagine del giovane Fidel combattente, sulle alture della Sierra. “Ora Fidel vive in eterno”, ci dice una donna in coda. “Abbiamo perso un padre, il padre di Cuba”, commenta un’altra.

Gente comune, lacrime trattenute a stento. Poi i politici: le delegazioni dei paesi amici si inchinano. Arriva Maduro, il presidente dell’ultimo grande sponsor del regime, il Venezuela.

Fuori, tra le vie dell’Avana, la vita avanza, pigramente, come se quasi nulla fosse accaduto. Si sbarca il lunario. Si prega per il futuro: “Fidel ha fatto molto per la sua gente, soprattutto per le classi più povere”.

Nove giorni di lutto nazionale, per un paese che dopo mezzo secolo si ê svegliato orfano del suo simbolo.

Ma a Cuba sono in molti a non piangere o rimpiangere Fidel. Sono soprattutto i giovani: per loro la vera rivoluzione cubana, deve ancora cominciare. Per loro, i giovani, “Hasta la victoria siempre” è uno slogano svuotato di senso. Relitto di un passato che si ostina a essere presente.

“Noi siamo la prima generazione che sente vicino un cambiamento”, spiega Ernesto, uno studente universitario. “Negli anni passati si parlava, del cambiamento, di cambiare il sistema politico, ma erano sempre discorsi vaghi. Mentre adesso, il risultato della nostra lotta è più vicino, più vicino che mai”.

Cuba senza Fidel. Un paese sospeso tra il futuro e il passato.

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