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Gli USA ripristinano le sanzioni contro l’Iran

Un uomo seduto a una piccola scrivania seduto accanto a tele dipinte e stoffe
Un negozio all'interno del vecchio bazaar di Teheran. Keystone

Gli Stati Uniti hanno annunciato lunedì che dalla mezzanotte saranno reintrodotte alcune sanzioni contro l'Iran. Erano state rimosse dopo l'accordo sul nucleare del 2015 tra Teheran e la comunità internazionale.

L’attuale presidente Donald Trump critica da sempre l’intesa, dalla quale gli USA sono usciti 90 giorni fa, ma ha dichiarato di essere pronto a incontrare il presidente iraniano Hassan Rohani in qualsiasi momento.

La prima tranche di sanzioni vieta al regime di Teheran di operare transazioni in dollari e colpisce il commercio di oro e altri metalli preziosi, grafite, alluminio, acciaio, carbone e software usati nel settore industriale.

Reset completo a novembre

Prese di mira anche le attività legate al rial, a divisa iraniana, quelle relative ai titoli di Stato del Paese e il settore dell’auto.

Il 5 novembre saranno poi varate sanzioni su petrolio, banche, settori della cantieristica e delle spedizioni navali, nonché reinserite nella lista nera centinaia di persone, entità, compagnie di navigazione/aeree già soggette a restrizioni prima dell’accordo.

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Obiettivo dell’amministrazione Trump è convincere l’Iran a interrompere il suo programma missilistico e sospendere i finanziamenti di gruppi considerati terroristici, come Hezbollah.

A costo di scontentare gli alleati

Più in generale, con queste sanzioni, Washington spera di contenere la crescente influenza di Teheran in Medio Oriente, dalla Siria allo Yemen.

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Il ripristino apre però un nuovo fronte di attrito tra gli USA e gli alleati.

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