La televisione svizzera per l’Italia

Aborto legalizzato in Argentina

Una donna fasciata con un drappo verde manifesta circondata da cartelli pro-legge sull aborto
I manifestanti (con fazzoletti verdi quelli a favore della legge, in celeste i contrari) hanno atteso il verdetto fino alle 4 di mattina sulla piazza antistante il Parlamento. Keystone / Juan Ignacio Roncoroni

In Argentina, il Senato ha approvato mercoledì la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza. La decisione, presa con 38 voti a favore e 29 contro, fa del Paese il più grande tra i pochi in America latina dove l'aborto è legale. Finora, disponevano di una legislazione in materia solo Cuba, Uruguay, Guyana e Città del Messico (ma non l'intera nazione).

La votazione sul provvedimento, già approvato alla Camera dei deputati, è avvenuta alle 4 di mattina -le 8 in Europa centrale- dopo un dibattito durato più di 12 ore, nel quale si sono iscritti a parlare 59 dei 72 senatori di cui è composta l’assemblea. Alcuni di essi, incerti, hanno infine deciso di appoggiare la proposta del governo rompendo il relativo equilibrio tra favorevoli e contrari.

La legge consente l’aborto fino alle 14esima settimana di gestazione e prevede per i medici la possibilità di avvalersi dell’obiezione di coscienza, stabilendo però che se una clinica privata ha solo professionisti obiettori dovrà dirottare la paziente ad altra clinica o ospedale pubblico.

Il risultato ha mandato in visibilio le migliaia di sostenitori della Campagna per il diritto dell’aborto legale, sicuro e gratuito, che hanno atteso la fine della seduta del Senato con i tradizionali ‘pañuelos verdes’ (fazzoletti verdi) sulla piazza all’esterno del Parlamento. Davanti all’edificio erano presenti anche i contrari (in celeste), con le due fazioni separate da un importante cordone di agenti di polizia.

L’annuncio formulato dalla presidente della camera alta Cristina Fernández de Kirchner –”Il progetto è approvato”- ha messo fine a un dibattito che gli argentini hanno potuto seguire su Youtube e a una lotta per la legalizzazione dell’interruzione della gravidanza cominciata nel Paese 15 anni fa.

Contenuto esterno
Contenuto esterno
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
I più letti della settimana

Un mosaico di notizie selezionato in maniera automatica in base a quelle che più hanno suscitato l’interesse dei lettori nel corso della settimana precedente.

Settimanale

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.

tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 30.12.2020)

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR