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La Svizzera approva l’iniziativa contro l’immigrazione di massa

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Votazione sul filo di lana: i sì al 50.3%. Alta la partecipazione al voto.

La maggioranza sia dei cittadini che dei cantoni svizzeri ha approvato l’iniziativa dell’Unione democratica di centro contro l’immigrazione di massa, volta a limitare il numero degli stranieri in Svizzera. A favore dell’iniziativa la grande maggioranza dei cantoni tedescofoni e rurali, oltre al Ticino, che con il suo 68% di sì è stato il cantone più convinto. Contraria la parte francofona del paese, come pure i cantoni più urbani: Basilea-città, Zurigo, Ginevra, con l’eccezione di Berna.

Era una votazione molto sentita, come dimostra l’alta (per la Svizzera ) partecipazione al voto: 56%.

Cosa dice l’iniziativa

Con il sì a questa votazione, la popolazione svizzera ha deciso che il paese gestirà in futuro autonomamente l’immigrazione, e che entro tre anni il numero dei permessi di dimora dovrà venir limitato a dei tetti massimi attraverso dei contingenti annuali. Questo vale anche per il diritto all’asilo, e per il frontalierato.

Il rilascio di un permesso sarà determinato in futuro dalla domanda di un datore di lavoro, dalla capacità di integrazione e da una base esistenziale autonoma.

Rapporti con l’U.E.

L’approvazione dell’iniziativa metterà seriamente in discussione gli accordi bilaterali che regolano i rapporti tra Svizzera e Unione Europea, in quanto la stessa è in evidente contrapposizione con il principio della libera circolazione delle persone.

Questo, secondo il governo -contrario all’iniziativa- potrebbe portare a seri problemi per il paese a livello economico in quanto le aziende svizzere, senza bilaterali, potrebbero trovarsi in difficoltà nelle esportazioni, oltre che, com’è ovvio, nell’assunzione di personale a basso costo.

Gli stranieri in Svizzera

Nella Confederazione i cittadini stranieri rappresentano quasi un quarto della popolazione residente (23%, dati del 2012) i cantoni con la percentuale più alta di abitanti di altre nazionalità sono Ginevra (36.2%), Basilea città (33.4%), Vaud (31.4%), Ticino (26.6%), Zugo e Zurigo (rispettivamente 24.8% e 24.5%).

Agli stranieri residenti vanno poi aggiunti i lavoratori frontalieri che nel 2013 erano quasi 280’000 (circa 60’000 nel solo Ticino.

Gli svizzeri nell’Unione europea

La votazione avrà verosimilmente delle ricadute anche sugli svizzeri che risiedono in paesi dell’Unione Europea. In effetti, cadendo la parità di trattamento da un lato è probabile che cada anche dall’altro, col rischio, per gli svizzeri all’estero, di trovarsi confrontati con problemi per permessi di soggiorno e di lavoro.

Le altre votazioni

II popolo svizzero era chiamato ad esprimersi anche sul altri due oggetti federali: approvato col 62% il finanziamento (6.4 miliardi di franchi, ovvero 5.2 miliardi di euro) dell’infrastruttura ferroviaria, respinto invece col 70% l’iniziativa volta a far sì che l’aborto non venisse più rimborsato dalle assicurazioni contro le malattie.

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