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1° maggio, scontri a Parigi e Istanbul

Centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo sono scese in piazza in tutto il mondo lunedì, in occasione della Festa dei lavoratori. Almeno quattro persone sono state arrestate nel pomeriggio a Parigi durante la manifestazione sindacale, per porto d’armi vietate, violenza contro le forze dell’ordine e danni. In Turchia, i manifestanti sono stati dispersi con i gas lacrimogeni. In Grecia, è stato proclamato uno sciopero di 24 ore contro le nuove misure di austerità.

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Secondo la prefettura parigina, almeno tre agenti sono rimasti feriti negli scontri fra polizia e black bloc scoppiati durante il corteo tra place de la République e della Bastiglia. Uno di loro ha riportato ustioni di terzo grado al viso e ad una mano a cause delle molotov lanciate dai rivoltosi. Altri scontri si sono registrati alla fine del percorso, su place de la Nation.

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Le Pen – Macron, slogan discordanti

A meno di una settimana dal secondo turno delle presidenziali francesi, gli organizzatori sindacali hanno esortato a “sbarrare la strada” alla candidata del Front national Marine Le Pen, ma senza invitare apertamente a votare per il suo antagonista Emmanuel Macron. Fra i manifestanti si sono alzate voci discordanti: tra i molti slogan anti Le Pen e alcuni pro Macron, altri invitavano a “battere i due candidati”.

Lo stesso è avvenuto nelle dimostrazioni tenutesi in altre città francesi. “Per noi il Primo maggio è l’occasione di dire ‘né l’uno né l’altro’, ha dichiarato all’Afp un manifestante a Bordeaux. “Il fascismo è sempre peggio di Macron, ma sinistra e destra utilizzano il Front da 30 anni come spauracchio per conservare il potere. Rifiutiamo questo ricatto e di votare Macron”.

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Folla oceanica sulla piazza Rossa

Intanto, in Russia, la tradizione del primo maggio continua a radunare grandi folle. Due milioni e mezzo di persone in tutto il Paese, di cui oltre 100 mila alla manifestazione organizzata dai sindacati sulla piazza Rossa di Mosca. Guidati dal sindaco della capitale -Serghei Sobianin, membro del partito di governo Russia Unita- partecipanti hanno chiesto migliori salari e condizioni di lavoro.

Una seconda manifestazione –più contenuta, nostalgica e decisamente meno celebrativa della classe dirigente attuale- è stata organizzata dal Partito comunista. Secondo l’agenzia di stampa Tass, ha radunato 3500 partecipanti.

Arresti in Turchia, bandita piazza Taksim

Sarebbero oltre 160 le persone arrestate a Istanbul, in seguito agli scontri scoppiati tra le forze dell’ordine e un gruppo di manifestanti che voleva radunarsi in piazza Taksim nonostante il divieto delle autorità. I dimostranti diretti al luogo simbolo dei movimenti d’opposizione sono stati bloccati con proiettili di gomma e gas lacrimogeni.

In precedenza, l’emittente Ntv aveva parlato di circa 70 fermi nel distretto di Besiktas. Gli agenti hanno utilizzato i lacrimogeni anche contro un gruppo di manifestanti che si era radunato nel quartiere Mecediyeköy, sventolando delle bandiere con degli slogan contro il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan.

Sciopero in Grecia

Nella Grecia segnata dalla crisi economica e messa sotto pressione dai creditori internazionali, i sindacati hanno colto l’occasione per lanciare uno sciopero generale. L’agitazione di 24 ore si terrà a metà mese per protestare contro le previste nuove misure d’austerità.

Il primo 1° maggio senza Fidel

A Cuba, lunedì, si respirava la fine di un’epoca. Per la prima volta senza Fidel, e per l’ultima con Raúl Castro nei panni di presidente, il corteo avanza lento. Castro lascerà il potere a inizio del 2018 e sul futuro dell’isola c’è grande incertezza.

Incertezza anche per il Venezuela di Nicolas Maduro. In piazza, lunedì, sia il fronte chavista fedele al presidente, sia l’opposizione. Un braccio di ferro che è vicino alla guerra civile e che nelle ultime settimane ha già fatto una trentina di morti.

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Sud-est asiatico

Nella capitale delle Filippine, al centro della protesta non ci sono soltanto la richiesta di stipendi più alti e giustizia sociale, ma anche i simboli stranieri del potere e gli apprezzamenti di Washington per Duterte, invitato da Trump alla Casa Bianca.

“La politica statunitense è oppressiva e sfavorevole per nazioni povere come le Filippine”, spiega Venzer Crisostomo, della Federazione della gioventù. “Non vogliamo che il nostro presidente Duterte entri in combutta con Donald Trump e opprima ancora di più il paese”.

In Cambogia migliaia di manifestanti hanno sfidato le forze dell’ordine, marciando malgrado il divieto e consegnando una petizione al Parlamento. Nel testo si chiede un incremento del salario minimo.

Pyongyang

Il primo maggio è giorno di festa anche in Corea del Nord. Un giorno nel quale il regime vuole che la classe operaia si diverta e dimentichi ogni preoccupazione. Qui il reportage degli inviati della televisione svizzero-tedesca SRF.

 
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