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Amburgo, il G20 degli equilibrismi

Sostegno alle politiche di libero scambio e conferma del passo indietro americano sul clima: è quanto emerso dal G20 di Amburgo che si è concluso sabato, caratterizzato anche da violenti scontri nelle manifestazioni di protesta a margine del vertice.

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I leader delle maggiori economie mondiali hanno dunque firmato un documento finale che mette tutti d’accordo, ma è un’armonia artefatta: il testo include e accetta posizioni e politiche contrapposte a quelle che la maggioranza vuole sancire.

In altre parole, sui due grandi temi in discussione -commercio internazionale e clima- le divergenze restano marcate soprattutto con gli Stati Uniti, che i partecipanti al vertice di AmburgoCollegamento esterno hanno voluto evitare di isolare.

Clima

“Sul tema clima e energia risulta evidente quello che ho detto sin dall’inizio: non può esserci un consenso”, spiega la cancelliera Angela Merkel. “Così nel comunicato finale c’è anche il dissenso, la posizione degli Stati Uniti, che lo sapete hanno deciso di ritirarsi dall’accordo di Parigi. Ma sono felice che tutti gli altri leader del G20 siano d’accordo sul fatto che l’accordo di Parigi è irreversibile”.

Nel documento finaleCollegamento esterno si legge anche che gli USA si sforzeranno di collaborare con altri Stati per aiutarli ad avere accesso ai carburanti fossili in modo pulito ed efficiente. In sostanza, si concede a Washington di vendere il suo gas di scisto.

Commercio internazionale

“Sono felice che siamo riusciti a dire in modo forte che i mercati dovranno restare aperti e questo significa lottare contro il protezionismo”, dichiara soddisfatta Merkel.

Ma anche su questo aspetto, la dichiarazione finale del G20 presenta un’inedita aggiunta: viene riconosciuta la legittimità di misure commerciali di difesa, per combattere pratiche distorsive del commercio.

Le proteste: oltre 200 feriti

Sabato, a margine dei lavori del G20, si è svolta una manifestazione che ha radunato circa ventimila persone. Una protesta pacifica, al contrario di quelle di giovedì sera e venerdì, quando un gruppo di attivisti ha messo a ferro e fuoco la città.

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La notte di guerriglia ha causato il ferimento di 213 agenti e il fermo di 100 manifestanti. Ingenti i danni materiali in diversi quartieri di Amburgo.

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