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Copyright, se ne riparla in settembre

La Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo ha votato contro l'avvio dei negoziati fra Parlamento, Consiglio e Commissione UE sulla proposta di direttiva per la riforma del copyright, che verrà riesaminata e votata nuovamente in settembre. In seguito alla decisione la pagina italiana di Wikipedia, che si opponeva alle nuove misure, è tornata in chiaro.

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Il Parlamento europeo ha respinto giovedì la proposta della commissione giuridica sulla riforma del diretto d’autore, un progetto osteggiato dai difensori della libertà su internet. È stato a causa di questo testo che la pagina Italiana di Wikipedia è stata oscurata in segno di protesta. 

Laptop, pagina di wikipaedia
Wikipedia temeva di chiudere i battenti. Keystone

Dopo la decisione europea, l’enciclopedia online è tornata a essere normalmente visitabile. Ma la riforma della legge sul copyright rimane d’attualità. Il testo tornerà a essere riesaminato e votato dalla prossima sessione plenaria del Parlamento a settembre.

Gli interessi in gioco sono molti: quelli miliardari dei giganti del web, da Google a Facebook, ma anche la remunerazione di chi, dai giornalisti agli artisti, lavora per produrre molti di quei contenuti che riempiono il web. 

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schermo computer con homepage wikipedia

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Wikipedia Italia si blocca contro direttiva UE

Questo contenuto è stato pubblicato al “Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet […] e creerà ostacoli all’accesso alla rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni”. È il messaggio che appare martedì sul portale in italiano della popolare enciclopedia online. Bloccando per un giorno l’accesso, la comunità italiana di Wikipedia ha voluto così mostrare cosa potrebbe succedere se…

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“Il vero risultato di questa votazione”, afferma il portavoce di Wikimedia Italia Maurizio Codogno, “è avere riconosciuto che il tema del copyright è così importante da meritare un esame attento da parte di tutto il Parlamento europeo. Sono certo che la discussione nei prossimi mesi porterà a una direttiva che abbia davvero a cuore la tutela dei diritti di tutti, dai piccoli produttori indipendenti di contenuti ai
grandi editori, e soprattutto permetta a chiunque di avere un accesso libero e legale all’informazione e alla conoscenza.”

La proposta della commissione era criticata soprattutto per gli articoli 11 e 13. Il primo stabilisce che gli editori possano esigere un pagamento da chi condivide una notizia. Il secondo, invece, rende le piattaforme online responsabili di eventuali violazioni del diritto d’autore.

“Il dirottamento del processo” avvenuto per il voto all’Europarlamento “solleva domande fondamentali su come piattaforme dominanti e operatori in teoria neutrali abusino della loro posizione”, e questo “sottolinea la necessità di maggiore trasparenza e controllo soprattutto con attori che hanno un enorme potere di influenzare la pubblica opinione e non si vergognano di farlo”. È stata invece la dura denuncia l’associazione europea dei musicisti indipendenti Impala, pur dicendosi “fiduciosa che a settembre il Parlamento europeo raggiungerà una conclusione e assicurerà un internet equo e sostenibile”. 

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