La televisione svizzera per l’Italia

Scomparsi nel vortice del conflitto siriano

Albero con le foto di persone scomparse nel conflitto siriano.
Albero di Natale con le immagini di persone scomparse nel conflitto siriano. Keystone / Hussein Malla

Sono centomila le famiglie siriane che non hanno più notizie di congiunti e a loro si affiancano i parenti di padre Paolo Dall'Oglio.

“Credo che il fatto che il film parli di amore, quello tra una giovane coppia e quello tra fratelli, sia una via per creare connessioni. E penso sia anche il modo per aprire una discussione sulle sparizioni forzate in Siria”.

Così, Yasmine Fedda, regista di “Ayouni” (in arabo, “con i tuoi occhi”) documentario appena lanciato in luglio sul mercato internazionale, riassume trama e obiettivo del film.

Un obiettivo importante, sia perché circa 100’000 famiglie siriane cercano ancora i loro cari scomparsi in questa guerra che dura da nove anni ormai, sia perché tra costoro – ricorre proprio il 29 luglio, l’anniversario del rapimento e della scomparsa – c’è anche Paolo Dall’Oglio, gesuita, una vita dedicata alla predicazione cristiana in terra di Siria.

Contenuto esterno

In questo settimo anniversario, i familiari e la sorella Immacolata detta Machi, tra i protagonisti di questo documentario continuano a chiedere chiarezza, verità, giustizia: “L’unica cosa che sappiamo è che Paolo è scomparso nelle mani dello Stato Islamico a Raqqa nel luglio 2013. Quando sono state trovate le fosse comuni, dopo la liberazione di Raqqa, qualcuno ha ipotizzato che lui fosse ancora vivo; qualcuno sostiene che ci sia anche il suo corpo tra i migliaia lì sepolti”.

Ma non c’è alcuna certezza. Per questo Machi Dall’Oglio vuole rappresentare anche altre famiglie che non hanno voce: “Noi siamo un piccolo esempio tra migliaia di persone.

E  il tema degli scomparsi nella guerra in Siria rimane uno scandalo dei diritti umani, sui quali non si è ancora posta sufficiente attenzione. Siamo qui per questo,  e perché la storia, prima o poi, presenta il suo conto ai responsabili e lo farà anche stavolta”.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR