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Etiopia e Eritrea dichiarano la fine delle ostilità

Etiopia ed Eritrea hanno congiuntamente dichiarato lunedì la fine del conflitto in stallo da vent'anni e sembrano aver posato le basi per una lucrativa collaborazione di pace. 

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L’annuncio della fine dello “stato di guerra” tra i due vicini arriva alla fine di una visita di due giorni in Eritrea da parte del priemier etiope, il riformista Abiy Ahmed, che ha fatto del rappacificamento una delle sue priorità. Il documento siglato conferma la ripresa del commercio, dei trasporti, delle telecomunicazioni e delle relazioni diplomatiche.

Afwerki e Abiy, sorridenti, si stringono la mano in aeroporto
Caloroso e storico saluto tra il presidente eritreo Isaias Afwerki (a sinistra) e il premier etiope Abiy Ahmed. Keystone

L’Eritrea è stata provincia etiope, ma dopo una guerra durata 30 anni ottenne l’indipendenza nel 1993. Le relazioni si guastarono però velocemente e un sanguinoso conflitto tra il 1998 e il 2000 fece 80’000 morti.

Da allora gli attriti fra i due paesi non si sono mai appianati, specialmente a causa del rifiuto etiope di implementare gli accordi di pace stabiliti a livello internazionale, cosa che invece Abiy intende fare.

Un significato forse ancora più importante della dichiarazione di pace è però l’accordo raggiunto tra i due vicini per sviluppare congiuntamente i porti eritrei, una misura che potrebbe dare all’Etiopia, una delle economie africane che cresce più velocemente, un vitale accesso marittimo che ora le manca. 

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