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A Ginevra un ristorante che di sera diventa refettorio per poveri

La scritta in rosso Refettorio davanti alla sede Ginevrina.
La nuova sede ginevrina del Refettorio ancora in allestimento. tvsvizzera.it

A inizio 2022 aprirà a Ginevra il Refettorio, su iniziativa dello chef italo-egiziano Walter el Nagar. Si situa sulla scia degli altri aperti in Italia e nel mondo sotto il patrocinio di ‘Food for Soul’ di Massimo Bottura, con una sua particolarità: il Refettorio non vivrà unicamente grazie alle donazioni bensì cercherà di essere sostenibile finanziariamente aprendo il ristorante anche ai clienti paganti.

Nel 2018 il ristorante ‘Cinquième jour’ di Walter el Nagar aveva rivoluzionato la ristorazione a Ginevra con il suo concetto assolutamente innovativo e inedito: lo chef – arrivato a Ginevra dopo aver girato mezzo mondo – per quattro giorni alla settimana serviva pasti gastronomici a pagamento per poi poter aprire il ristorante al quinto giorno ai bisognosi.

La Fondazione Mater ha distribuito oltre 30’000 pasti per i bisognosi in aumento anche nella ricca Ginevra nel periodo della pandemia

Walter el Nagar, chef e direttore esecutivo della Fondazione

Il ristorante è stato chiuso nel febbraio 2020 proprio alla vigilia della pandemia perché c’era la volontà di trasformare il ristorante in una attività non profit. In questo periodo di chiusura Walter el Nagar ha creato la Fondazione Mater e durante questo difficile momento con i suoi amici chef – momentaneamente in disoccupazione parziale –  ha preso in locazione diverse cucine e preparato oltre 30’000 pasti per i bisognosi in aumento anche nella ricca Ginevra nel periodo della pandemia. Il tutto naturalmente grazie anche a numerosi donatori, volontari e a tante associazioni.

Povertà in aumento anche a Ginevra

Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio cantonale di statistica, il 19% della popolazione di Ginevra è a rischio di povertà. E più di una famiglia su cinque a Ginevra non è in grado di mettere da parte denaro per le spese impreviste.

Durante la pandemia nel 2020 la situazione è peggiorata soprattutto per quelle persone che erano già in difficoltà economiche o per chi si è trovato senza lavoro: oltre alle associazioni o fondazioni che distribuivano pasti caldi, migliaia di persone si mettevano in coda a Ginevra per ottenere anche i sacchetti di generi alimentari distribuiti gratuitamente, per esempio dall’associazione ‘Caravane de solidarité”. Le persone aiutate sono aumentate giorno dopo giorno. “Un successo amaro”, scrive l’associazione ‘Caravane de solidarité’.

Quello della ‘Caravane de solidarité’ non è che un esempio. Ancora oggi a Ginevra, decine di centri di distribuzione alimentare sono ancora in funzione più di diciotto mesi dopo l’inizio della pandemia. Non c’è segno che la situazione stia migliorando come hanno raccontatoCollegamento esterno i nostri colleghi svizzero francesi. Per alcuni, queste distribuzioni sono l’ultima risorsa. E sulla scia di questa necessità, presto entrerà in gioco anche il Refettorio di Ginevra.

Refettorio

La volontà di riaprire il ‘Cinquième Jour’ su basi solidali e sostenibili è l’idea fissa di Walter. Dopo la pandemia, e il grande lavoro svolto dalla Fondazione Mater, l’idea è di aprire un locale decisamente più grande del piccolo ‘Cinquiéme Jour’.

Per realizzare quest’idea lo chef e la sua Fondazione Mater si sono associati a ‘Food for Soul’ di Massimo Bottura per aprire anche a Ginevra un Refettorio sulla scia degli altri aperti in Italia e in diversi paesi europei.

Simile ma non uguale

“Il refettorio come lo vediamo noi – racconta el Nagar – non è altro che un ristorante, e un ristorante può creare i fondi semplicemente aprendo le porte alla clientela che può pagare”.

Così il Refettorio di Ginevra, che aprirà a inizio 2022, sulla base di quanto fatto al ‘Cinquième Jour’, sarà un normale ristorante gastronomico a pagamento sul mezzogiorno. Questo permetterà di finanziare i pasti serali per coloro che ne hanno bisogno.

I pranzi pagati, però, non bastano per poter finanziare le cene gratuite. Così entra in azione Jimmy Thiébaud, attivo per oltre vent’anni nel mondo della finanza. Da quasi due anni ha abbracciato la causa del Refettorio. Il suo compito è reperire i finanziamenti per il funzionamento del Refettorio, un’operazione, come dice lo stesso Thiébaud, non semplice.

Una doppia, triplice missione

Come tutti gli altri refettori anche quello di Ginevra avrà una doppia missione: lottare contro lo spreco alimentare utilizzando materia prima che l’industria alimentare getterebbe, e aiutare le persone nel bisogno affinché possano approfittare di un buon pasto equilibrato in un bel luogo cucinato con estrema cura e tecnica culinaria.

Nel primo caso, il refettorio ginevrino – considerato che è anche un ristorante – si rivolge a piccoli produttori locali che assicurano l’eccellenza dei prodotti. E la loro eccedenza verrà raccolta per i pasti serali gratuiti.

Il Refettorio deve nutrire anche lo spirito

Rita Gjinali, resp. partenariati della Fondazione

Nel secondo caso, gli ospiti del Refettorio saranno riuniti dalle associazioni che lavorano sul campo con i meno fortunati: “gli ospiti verranno da noi su invito – chiarisce Walter el Nagar – perché vogliamo evitare che arrivi gente alla nostra porta che noi dobbiamo respingere perché non ci sono abbastanza posti: sarebbe un paradosso volere essere inclusivi e nel contempo escludere parte dei bisognosi”.

La terza missione di ogni refettorio è promuovere la bellezza. Tra i collaboratori della Fondazione c’è anche Rina Gjinali. Una delle clienti affezionate del ristorante ‘Cinquième Jour’. Il caso ha voluto che incontrasse dopo la chiusura del ristorante Walter el Nagar con il quale ha discusso del nuovo progetto che Rita ha fatto suo.

Il compito di Rita Gjinali è quello di mantenere i rapporti con i diversi partner curando soprattutto l’aspetto culturale, perché come racconta lei, “il Refettorio deve nutrire anche lo spirito”. 

Il Refettorio aprirà a inizio gennaio 2022. 

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