La televisione svizzera per l’Italia

Legge sul CO2 affossata al Nazionale

La Camera bassa del parlamento svizzero ha bocciato, dopo quattro giorni di dibattiti, la legge messa a punto per dimezzare le emissioni di gas a effetto serra (Co2) entro il 2030.

Contenuto esterno

L’obiettivo, contenuto nell’accordo sul clima di Parigi, era stato sottoscritto anche da Berna nel quadro delle strategie elaborate per contenere l’aumento delle temperature medie al di sotto di due gradi.

A prevalere nel voto finale sul testo sono state le opposizioni di destra e sinistra (Udc e Ps) che per motivi contrapposti hanno per il momento affossato la proposta. A incidere sull’esito del voto è stato l’alto numero di astensioni (43), soprattutto tra socialisti e borghesi democratici, che si sono aggiunte ai 92 contrari (Udc e Verdi) mentre i favorevoli (liberali radicali e popolari democratici) si sono fermati a 60.

Troppo pochi per approvare il progetto governativo che ha suscitato scarsi entusiasmi. In particolare a sinistra è stato sottolineato come le correzioni parlamentari apportate dai gruppi di centro-destra (Udc-Plr) abbiano finito per annacquare ulteriormente un testo ritenuto poco ambizioso già in partenza. Ma riserve erano state espresse anche tra i centristi disseminati tra i banchi di popolari democratici (Ppd), borghesi democratici (Pbd) e verdi liberali (Pvl).

Se da un lato l’obiettivo generale di riduzione del Co2 non è stato contestato, dall’altro il Consiglio nazionale non ha voluto indicare obiettivi più specifici: il governo aveva prescritto che almeno il 60% delle misure di compensazione fosse applicato nella Confederazione mentre la quota restante poteva essere raggiunta acquistando crediti all’estero, ma su questo punto la Camera del popolo non ha voluto imporre dei tetti massimi.

Non senza dissensi l’aula aveva anche adottato l’aumento di 8 centesimi sul prezzo del carburante per progetti in ambito ambientale ma aveva rigettato la tassa sui biglietti aerei per non penalizzare gli scali della Confederazione. 

La palla passa ora al Consiglio degli Stati che è chiamato a definire una versione del progetto che sia in grado di raccogliere maggiori consensi.

Contenuto esterno

 

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR