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Aiuti svizzeri per Lesbo

donna davanti a tende di un campo profughi
In un campo sovraffollato come quello di Moria, l'epidemia di coronavirus rischia di avere effetti drammatici. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

Confrontata con l'emergenza profughi, l'isola di Lesbo, in Grecia, è minacciata ora dalla pandemia coronavirus. Dalla Svizzera arrivano aiuti per le strutture sanitarie locali.

Nel campo profughi di Moria, nel sud dell’isola, sono ammassate 20’000 persone in un’area prevista inizialmente per 2’000. Le condizioni igieniche e sanitarie sono disastrose. I primi casi di coronavirus fanno temere il peggio.

Le chiese riformate svizzere e l’imprenditore e filantropo zurighese Guido Fluri hanno deciso di inviare aiuti sull’isola greca, in particolare materiale sanitario.

“Per la chiesa evangelica riformata in Svizzera è importante dire che sì, dobbiamo portare tutto l’aiuto necessario alla popolazione elvetica, senza tralasciare tuttavia le persone che in questo frangente vengono dimenticate”, spiega alla Radiotelevisione svizzera Gottfried Locher, presidente Chiesa evangelica riformata.

Un aiuto assai benvenuto. Sull’isola vi è un solo ospedale, quello di Mitilene, già sotto pressione prima dello scoppio della pandemia. “Abbiamo già potuto inviare del materiale sanitario – afferma Guido Fluri. Ora intendiamo continuare con la nostra azione inviando mascherine, guanti, materiali per la disinfezione e tutto ciò che ci viene richiesto dalla direzione dell’ospedale”.

Il servizio della RSI:

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