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Vietati assembramenti di oltre cinque persone

Gente seduta su delle panchine a Berna. Foto del 18 marzo.
Una foto del 18 marzo ripresa a Berna. Scene così non si potranno più vendere nelle prossime settimane. Ma l'appello del governo di restare a casa fa fatica a passare. Keystone / Marcel Bieri

Gli assembramenti di oltre cinque persone sono vietati in Svizzera. Le raccomandazioni concernenti l'igiene e il distanziamento sociale diventano inoltre obbligatorie: i datori di lavoro dell'edilizia e dell'industria sono obbligati a rispettarle. Le aziende che non lo faranno potranno essere chiuse. 

Lo ha deciso oggi il Consiglio federale per lottare contro l’epidemia di coronavirus. Il numero di contagiati aumenta fortemente. Per lottare contro il virus occorrono quindi misure forti e drastiche, come del resto hanno fatto i Paesi a noi vicini, ha spiegato il ministro della sanità Alain Berset nell’illustrare alla stampa le ultime decisione del Consiglio federale.

È quindi essenziale limitare ancor di più la vita sociale e i contatti con altre persone. Berset ha quindi esortato la popolazione a restare a casa, in particolare le persone malate o che hanno più di 65 anni. Anche i giovani devono però seguire le raccomandazioni anche se si sentono invulnerabili.

Solo se tutti a rispetteranno le misure decise dal governo si potrà risolvere questa difficile situazione, ha sostenuto Berset ammettendo che il ritmo di vita della nostra società continuerà a rallentare. Il governo raccomanda pertanto di uscire di casa soltanto se si deve andare a lavorare o per recarsi dal medico, in farmacia, a fare la spesa oppure o per aiutare qualcuno.

Assembramenti: multa per chi non rispetta regole

Attualmente, afferma infatti l’esecutivo, le raccomandazioni non “vengono ancora rispettate in modo sufficientemente rigoroso”. Da qui il motivo di vietare gli assembramenti di oltre cinque persone nello spazio pubblico, sentieri e parchi compresi.

Il governo per il momento non vuole quindi seguire la decisione del canton Uri che ieri ha imposto agli anziani con più di 65 anni di restare a casa, misura, ha spiegato Berset, che è al vaglio di Berna per verificare la conformità con il diritto federale. In ogni caso, ha aggiunto il ministro della sanità, la raccomandazione per questa categoria di persone è chiara: “restate a casa”.

“Le raccomandazioni non “vengono ancora rispettate in modo sufficientemente rigoroso”. Alain Berset

Berset ha poi precisato che per gli assembramenti di meno di cinque persone, anche spontanei, va assolutamente mantenuta una distanza di sicurezza di due metri. In caso di non rispetto dei divieti, la polizia può infliggere una multa disciplinare di 100 franchi.

Il Consiglio federale ha dunque rinunciato a decretare un confinamento generale, come fatto in alcuni Paesi a noi vicini. “Quello che stiamo attualmente facendo vi va molto vicino”, ha però precisato Berset. “Non facciamo politica spettacolo. Ciò che conta non sono i quindici secondi dell’annuncio, ma il sostegno della popolazione nelle settimane seguenti”, ha sostenuto il ministro della sanità.

Lo scopo di tutte le misure fin qui adottate è proteggere le persone particolarmente a rischio. Occorre inoltre evitare di sovraccaricare ulteriormente le unità di cure intensive negli ospedali.

Berset ha poi fatto un appello a tutti quei cittadini che hanno una formazioni medica: “annunciatevi, i cantoni vi aspettano, il vostro sostegno può essere prezioso”. Il consigliere federale ha poi reso omaggio al personale sanitario, a coloro che lavorano nei commerci e a tutti quelli che permettono di far funzionare le infrastrutture.

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I casi di coronavirus registrati in Svizzera sono saliti venerdì a 5’294. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 1406 nuovi contagi, secondo l’ultimo bilancio dell’Ufficio federale della sanità pubblica. E i decessi legati al covid-19 sono 54, 21 in più di giovedì.

In Ticino si registrano 834 contagi, 22 decessi (7 in più rispetto a giovedì) e 179 persone ricoverate, di cui 35 in terapia intensiva. Per i Grigioni siamo invece sempre fermi al dato di giovedì: 145 casi e 1 morto.

Chiudere cantieri se non rispettano raccomandazioni

Sul fronte dell’edilizia, Berset ha spiegato che i cantieri possono rimanere aperti, ma i datori di lavoro sono ora obbligati a rispettare le raccomandazioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) concernenti l’igiene e il distanziamento sociale.

Ciò significa in particolare limitare il numero delle persone presenti nei cantieri o nelle aziende e ad adeguare l’organizzazione del lavoro. I datori di lavoro devono inoltre evitare gli assembramenti di oltre cinque persone nei locali per la pausa e nelle mense.

Nell’ordinanza COVID-19 il Consiglio federale ha anche vietato gli interventi non urgenti negli ospedali e autorizzato i fornitori di servizi postali a consegnare alla popolazione sette giorni su sette i generi alimentari e gli oggetti d’uso quotidiano ordinati su internet.

Protezione civile a disposizione

Per fornire appoggio alle autorità civile, oltre che all’esercito interverrà anche la protezione civile. Il governo ha messo a disposizione dei Cantoni un contingente di al massimo 850’000 giorni di servizio.

D’intesa con il servizio d’appoggio dell’esercito, il contingente è limitato fino alla fine di luglio. Le decisioni concernenti gli incarichi concreti, la convocazione dei militi a livello operativo e lo svolgimento degli interventi rimangono di competenza dei Cantoni.

L’idea è di supportare in particolare la sanità pubblica e gli istituti di cura nell’assistere gli anziani e le persone bisognose di cure durante i trattamenti ambulatoriali, nella distribuzione dei pasti o nel fornire servizi di trasporto. La protezione civile assumerà inoltre compiti di soccorso e assistenza e fornirà appoggio nell’ambito della logistica.

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