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Spese professionali stravaganti, bacchettati i municipali ginevrini

Guillaume Barazzone parla, mani alzate
Guillaume Barazzone in un anno ha ottenuto 17'000 franchi di rimborsi per spese di telefonia mobile. Keystone

Acquisti di alcolici, continui spostamenti in taxi, cene e pranzi privati. La Corte dei conti di Ginevra ha denunciato in un audit le derive nelle spese professionali rimborsate ai municipali di Ginevra. L'esecutivo della città di Calvino ha presentato scuse e giustificazioni e ha istituito un sistema di controllo.


Spendevano i soldi dei contribuenti in modo piuttosto stravagante i municipali di Ginevra. È quanto emerso da una verifica effettuata dalla Corte dei conti ginevrina. Bacchettato è soprattutto Guillaume Barazzone, esponente del Partito popolare democratico (Ppd, centro) già sotto inchiesta penale per accettazione di vantaggi a causa di un controverso viaggio ad Abu Dhabi.

La Corte ha svolto un controllo delle spese professionali dei cinque membri dell’esecutivo cittadino e di nove membri della direzione del Municipio. In un rapporto pubblicato oggi essa denuncia gli abusi e l’uso improprio dei rimborsi concessi per le spese di viaggio e ristorazione.

Prima constatazione: le spese professionali dichiarate per il 2017 variano notevolmente da un municipale all’altro: da 11’000 franchi a 42’000 franchi in un anno, ha detto alla stampa Isabelle Terrier, la magistrata incaricata dell'”audit”.

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17’000 franchi di spese telefoniche

L’indagine ha permesso di rilevare spese il cui carattere professionale risulta piuttosto dubbio, soprattutto per Guillaume Barazzone, il più spendereccio fra gli eletti in Municipio, con 42’000 franchi di rimborsi effettivi. Tra questi, oltre 17’000 franchi di costi di telefonia mobile nel 2017, “un importo cinque volte superiore alla media degli altri suoi colleghi”. Ma fra le spese a carico dei contribuenti figuravano anche una bottiglia di “champagne prestigioso” e cocktail in un bar karaoke.

Presentatosi successivamente ai media con i colleghi d’esecutivo, Barazzone ha ammesso “errori involontari” e ha detto di aver rimborsato, pure “su base volontaria”, 51’896 franchi (Isabelle Terrier aveva detto 30’000). 

Il membro del Ppd ha deciso in particolare di restituire all’erario cittadino tutte le spese legate alle attività svolte tra la una e le sei del mattino, citando la bottiglia di champagne e i cocktail. 

Il municipale ha pure confuso le carte di credito private e professionali, “che si somigliavano”. E ha speso circa 3’000 franchi in taxi, in parte in piena notte e verso indirizzi privati.

Altrettanti ne ha speso la Verde Esther Alder, a sua volta bacchettata dalla Corte di conti, pur avendo a disposizione un posto auto in centro città e un abbonamento ai trasporti pubblici. “Sono Verde, ma non dogmatica”, si è giustificata l’eletta ecologista, sostenendo tuttavia che il taxi non è il mezzo di trasporto che impiega più spesso e che deve sovente portarsi appresso dossier voluminosi.


Regole insufficienti

Secondo la Corte, le regole adottate dalla città sono insufficienti: non esiste una direttiva che specifichi che cosa si intende per spese professionali, che cosa è coperto dall’indennità forfettaria (13’200 franchi all’anno, 6’500 franchi in più per il sindaco) o che cosa può essere effettivamente rimborsato. Questa vaghezza porta a notevoli differenze di valutazione tra i consiglieri municipali e contribuisce allo sviluppo di pratiche che non corrispondono a un buon uso dei fondi pubblici.

La Corte ha così formulato undici raccomandazioni. Tre sono state rifiutate dal Municipio, tra cui quella di rendere pubblico l’importo annuo delle spese professionali effettive e fisse di ciascun consigliere, definita dall’esecutivo “uno strip tease integrale”. La Corte effettuerà ispezioni senza preavviso durante il periodo di monitoraggio, ha avvertito Isabelle Terrier.

“Clima difficile”

L’istituto di vigilanza ha rilevato di aver svolto la verifica “in un clima estremamente difficile”. “Per la prima volta in più di 500 missioni, gli hanno voluto impedire di fare il suo lavoro”, ha rilevato il suo presidente Stanislas Zuin. “Abbiamo dovuto lottare molto: l’esecutivo si è rifiutato di darci i documenti contabili, ha voluto imporre la presenza di un avvocato. Infine, siamo stati in grado di accedere a ciò che chiedevamo, ma a quale prezzo”, ha commentato Isabelle Terrier.

Dal canto suo, il Municipio ha deplorato il “tono molto duro, inadeguato e controproducente” del rapporto della Corte dei conti. Dopo “un esercizio approfondito di introspezione”, ha tuttavia adottato immediatamente diversi provvedimenti, tra cui un nuovo regolamento per le spese professionali dei membri dell’esecutivo, ha annunciato il sindaco socialista Sami Kanaan.

Ppd: sostegno a Barazzone

Dal canto suo il Ppd ginevrino sottolinea in una nota che Barazzone conserva la sua fiducia, rilevando che ha “riconosciuto senza scappatoie i suoi errori” e ha rimborsato il dovuto.

Contro Barazzone (formalmente: “contro ignoti”) – come contro il consigliere di Stato Pierre Maudet del Partito Liberale Radicale (Plr, destra) – la Procura ginevrina ha aperto un procedimento per accettazione di vantaggi, in relazione a un breve soggiorno negli Emirati Arabi Uniti svoltosi dal 23 al 26 novembre 2017 (Maudet c’era stato nel 2015). Barazzone sostiene che il viaggio è stato interamente pagato da un avvocato spagnolo, suo caro amico, che risiede in quel paese.

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