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Disoccupazione, è già effetto coronavirus

Una donna seleziona una categoria di annunci di lavoro attraverso un terminale video.
Il numero di persone senza lavoro e iscritte agli Uffici regionali di collocamento fa registrare un mini-balzo [immagine d'archivio]. © Keystone / Gaetan Bally

Sulla scia del nuovo coronavirus, si registra un netto aumento della disoccupazione in Svizzera: in marzo, il tasso dei senza lavoro è salito al 2,9%, contro il 2,5% di febbraio e il 2,4% del marzo dello scorso anno. Il dato, reso notoCollegamento esterno martedì dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO), è il più alto dal febbraio 2018.
 

A fine marzo, erano iscritte agli Uffici regionali di collocamento (URC) 135’624 persone, ovvero 17’802 in più del mese precedente. L’incremento su base annua è di 23’283 unità. Anche il valore assoluto è il più alto dal febbraio 2018.

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I Grigioni sono in assoluto la regione svizzera che presenta il balzo più forte sia nel raffronto annuo (+1) sia su quello mensile, dato quest’ultimo nel quale invece il Ticino vede la quota di senza lavoro crescere in modo meno marcato di altre regioni del Paese, come Zurigo (+0,5 punti al 2,8%), Ginevra (+0,6 al 4,5%) e il canton Vaud (+0,7 a 3,6%). 

Il Ticino è il cantone col sesto tasso più elevato della Svizzera.
 

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Mini-balzo 

Pur avendo subito un mini-balzo, il tasso di disoccupazione a livello nazionale rimane a livelli contenuti in prospettiva storica. A titolo di confronto, gli ultimi dati di marzo erano stati 3,2% (2015), 3,5% (2016), 3,3% (2017) e 2,8% (2018).

Le quote di senza lavoro registrate dalla SECO sono comunque tradizionalmente basse -rispetto a quelle rilevate dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL)- e non tengono conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere prestazioni dell’assicurazione disoccupazione e vivono ad esempio di risparmi o dell’assistenza sociale.

L’OIL che opera attraverso sondaggi, rende nota la sua stima trimestralmente. L’ultima disponibile, pubblicata a metà febbraio, dà la disoccupazione in Svizzera nel quarto trimestre 2019 al 3,9%. Lo scarto fra i dati SECO e OIL suscita spesso acceso dibattito.

Per età e nazionalità

Setacciando nel dettaglio i dati SECO di marzo 2020, emerge che il tasso disoccupazione è cresciuto maggiormente (0,5 punti sul dato mensile e 0,6 su quello annuo) tra gli under 25 (che si attestano al 2,9%) e nella fascia 25-49 anni (3,2%).

I disoccupati di lunga durata (ovvero iscritti agli URC da oltre un anno) sono invece tendenzialmente più anziani. Su 15’244 iscritti, si contavano 156 giovani, 7’454 25-49enni e 7’579 ultra 50enni.
 

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Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro del 2,1% (+0,3 mensile, +0,4 annuo) e gli stranieri del 5,2% (+0,6 e +0,9). 

Nessuna comunità presenta valori inferiori a quelli relativi ai cittadini elvetici. Lo scarto è tuttavia ridotto per tedeschi (3,2%), ma più consistente per gli italiani (5,0%) e i francesi (5,4%).

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