La televisione svizzera per l’Italia

I marchi emblematici svizzeri già scomparsi

Operai tolgono il logo di Swissair dal terminale A dell aeroporto di Zurigo.
Operai tolgono il logo di Swissair dal terminale A dell'aeroporto di Zurigo. Keystone / Steffen Schmidt

Credit Suisse scomparirà entro l’anno, assorbita da UBS. Ma non è sicuramente l’unico marchio emblematico sparito dagli orizzonti elvetici. Eccone alcuni.

Il primo marchio che ci viene in mente è sicuramente quello di Swissair, allora una delle glorie nazionali, da tutti reputata un’azienda solida. Eppure il 2 ottobre 2001 gli aerei della compagnia di bandiera elvetica rimangono a terra, lasciando a piedi 39’000 passeggeri, poiché la società non è più in grado di onorare le fatture. Dopo una perdita di 1,8 miliardi nel 2000, che ha divorato le riserve, il gruppo, fortemente indebitato, necessita di un aiuto d’urgenza. Nonostante il sostegno del Consiglio federale, la compagnia non si rimetterà mai. Dalle sue ceneri è nata Swiss International Airlines (“Swiss”), che dal 2005 di proprietà del gruppo tedesco Lufthansa.

Banche

L’attuale acquisizione della seconda banca del Paese ricorda la fusione di oltre 25 anni fa tra Unione di banche svizzere e Società di banca svizzera (SBS), dalla quale è nata l’attuale UBS. La transazione si iscriveva all’epoca in un contesto di consolidamento del settore finanziario. La fusione del 1998 venne motivata con la necessità di raggiungere una dimensione sufficiente per competere a livello internazionale, oltre che la complementarietà dei due istituti. Nel primo anno vennero soppressi 7000 posti su un totale di 55’000.

Nel 1993 era stata invece Credit Suisse ad inghiottire la Banca popolare svizzera. Il numero quattro elvetico aveva già subito pesanti perdite agli inizi degli anni 1980 per operazioni in valute.

Commercio al dettaglio

Il marchio di prêt-à-porter elvetico Charles Vögele contava nell’anno 2000 oltre 7’000 dipendenti per un fatturato di oltre un miliardo di franchi. A partire dal 2009, la società fondata nel 1955 comincia a entrare in perdita e cede parte delle attività. Il gruppo viene acquistato dalla concorrente italiana OVS nel 2016, ma i negozi finiranno col chiudere nel 2018.

L’arrivo della francese Decathlon in Svizzera segna invece la fine della catena Athleticum. I suoi 23 negozi vengono trasformati in succursali Decathlon nel 2018. La transazione non ha però conseguenze sul personale.

Di recenti anche Jelmoli ha annunciato la sua sparizione, con la chiusura degli ultimi punti in agenda per il 2024. In totale verranno persi 850 posti di lavoro.

Chimica

Nel 2008, lo specialista basilese di additivi Ciba passa nelle mani della tedesca BASF per 6,1 miliardi di franchi. Nata nel 1997 dal raggruppamento delle attività delle specialità chimiche dell’ex Ciba-Geigy che dal canto suo è andata ad integrarsi con Sandoz per formare Novartis.

Attualità

due tossici condividono una dose di fentanyl

Altri sviluppi

Il Fentanyl si fa strada in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al La città di Coira, capitale del canton Grigioni, è diventata uno dei maggiori centri di consumo di stupefacenti in Svizzera. Tra questi anche una "new entry": il Fentanyl.

Di più Il Fentanyl si fa strada in Svizzera
ape su un fiore

Altri sviluppi

In Svizzera il 45% delle api selvatiche è minacciato

Questo contenuto è stato pubblicato al A pochi giorni dalla Giornata internazionale delle api, che cade il 20 maggio, l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) ha pubblicato venerdì la nuova Lista rossa delle api, che fa il punto sulle specie minacciate.

Di più In Svizzera il 45% delle api selvatiche è minacciato
edificio in vetro

Altri sviluppi

La FIFA può trasferire la sua sede da Zurigo

Questo contenuto è stato pubblicato al Riunito venerdì a Bangkok, il Congresso della Federazione internazionale di calcio (FIFA) ha approvato una modifica al suo statuto che crea le basi per consentire eventualmente all'associazione di trasferire la sua sede da Zurigo. La FIFA è nella città sulla Limmat dal 1932.

Di più La FIFA può trasferire la sua sede da Zurigo
due persone attraversano una strada con bandiere arcobaleno

Altri sviluppi

In forte crescita le manifestazioni d’odio nei confronti della comunità LGBTIQ+

Questo contenuto è stato pubblicato al L'anno scorso sono stati segnalati 305 casi di ingiurie o attacchi verso persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, non binarie, intersessuali e queer. Le violenze verbali e fisiche sono più che raddoppiate nel giro di un solo anno.

Di più In forte crescita le manifestazioni d’odio nei confronti della comunità LGBTIQ+
zofingen

Altri sviluppi

L’aggressore di Zofingen è un 43enne con turbe mentali

Questo contenuto è stato pubblicato al Nessuna delle sei persone ferite ieri, di cui due in modo grave, è in pericolo di morte. La procura ha intanto aperto un'inchiesta per tentato omicidio multiplo.

Di più L’aggressore di Zofingen è un 43enne con turbe mentali

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR