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Il ministro ginevrino Maudet andrà a processo

Il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet.
Inchiesta chiusa e (a breve) rinvio a giudizio per il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet. Keystone

La Procura ginevrina intende rinviare a giudizio il consigliere di Stato Pierre Maudet finito nella bufera per un controverso viaggio nel 2015 ad Abu Dhabi.

L’inchiesta, hanno fatto sapere fonti del Ministero pubblico, è stata infatti chiusa e le parti possono ora chiedere entro la seconda metà d’agosto dei complementi istruttori. Ma in ogni caso il ministro cantonale ha fatto sapere che non intende dimettersi fino all’eventuale condanna per i fatti che gli vengono contestati.

Pierre Maudet, il suo ex braccio destro e altre tre persone sono accusati di accettazione di vantaggi, abuso d’autorità e violazione del segreto d’ufficio. In particolare, il collegio dei tre procuratori pubblici contesta il lussuoso soggiorno in Medio Oriente che gli era stato offerto nel 2015 dall’emiro Mohamed bin Zayed Al-Nahyan, mentre sono state archiviate le altre accuse in merito al finanziamento ottenuto dal gruppo Manotel e ai dispendiosi festeggiamenti organizzati nel marzo 2018 per motivi privati.

Il presidente del Plr ginevrino Bertrand Reich ha però ricordato che nel novembre del 2018 il consigliere di Stato del suo stesso partito aveva dichiarato che si sarebbe dimesso se fosse stato rinviato a giudizio. “Osservo che ci sarà un problema di separazione dei poteri, con un consigliere di Stato in carica che si trova coinvolto in un processo penale, situazione che pone un certo numero di interrogativi di ordine istituzionale”.

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Ma secondo la Costituzione, ha aggiunto l’esponente liberale, “nessuno può obbligare Maudet a dimettersi, se non lo desidera”.

La sua esclusione dal Plr figura comunque all’ordine del giorno del prossimo comitato cantonale del partito che si terrà lunedì. Già nel novembre del 2018 il comitato cantonale aveva chiesto la sua espulsione ma la successiva assemblea del partito aveva bocciato la proposta. La vicenda insomma rischia di ripetersi nelle prossime settimane.

Tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 2.7.2020)

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