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Svizzera, meno lingue latine alle elementari

Il Tribunale federale (TF) giudica valida l’iniziativa popolare presentata nei Grigioni, con la quale si chiede che nelle scuole primarie del cantone sia insegnata una sola lingua oltre a quella locale. I giudici dell’alta corte hanno respinto mercoledì un ricorso di rappresentanti delle minoranze linguistiche italiana e retoromancia. 

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Sull’iniziativa grigionese si potrà quindi votare. Intanto, nel canton Turgovia, il parlamento ha adottato una revisione di legge che posticipa l’insegnamento del francese dalle elementari alle medie.

Rispettate entrambe le Costituzioni

I ricorrenti al TF ritenevano che fossero lesi il divieto di discriminazione di una lingua nazionale (iscritto nella Costituzione federale) e l’uguaglianza tra romancio, italiano e tedesco prevista dalla Costituzione cantonale grigionese.

La proposta di modifica di quest’ultima –intitolata “Solo una lingua straniera nelle scuole elementari (iniziativa sulle lingue straniere)” e depositata nel 2013- vuole in sostanza che alle elementari, oltre all’idioma regionale, sia insegnato solo l’inglese (nelle zone germanofone del cantone) o il tedesco (in quelle italofone e romance).

I giudici della prima sezione di diritto pubblico del TF –con tre voti contro due- hanno ritenuto che non ci sia violazione manifesta dell’uguaglianza di trattamento, né del divieto di discriminazione.

“Nessuna restrizione sull’insegnamento secondario”

La Corte suprema sottolinea -come già constatato dal Tribunale amministrativo dei Grigioni- che l’iniziativa non riguarda l’insegnamento secondario, per cui tutti gli allievi entro la fine della scuola dell’obbligo avrebbero comunque la possibilità di acquisire le competenze linguistiche.

Inoltre, l’iniziativa non esclude l’insegnamento facoltativo di una seconda lingua straniera alle elementari. “L’iniziativa formulata in maniera generica”, sostiene il Tribunale, “può quindi essere attuata senza contrapposizione evidente con il diritto di rango superiore”.

Nell’aprile del 2015 il Gran Consiglio (parlamento) grigionese aveva dichiarato nulla l’iniziativa. Nel marzo del 2016 il Tribunale amministrativo del cantone, in seguito a un ricorso, aveva annullato la decisione del Parlamento e decretato la validità del testo. Nella seduta pubblica odierna, il TF ha confermato la valutazione del Tribunale amministrativo.

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Anche il francese perde terreno

Sempre mercoledì, il Gran Consiglio del canton Turgovia ha adottato una revisione della legge sulla scuola obbligatoria che posticipa l’insegnamento del francese dalle elementari alle medie. Concretamente, il corso di lingua slitterebbe al settimo anno di scuola. Il voto è intervenuto dopo un dibattito di varie ore, la nuova norma sarà esaminata in seconda lettura il 17 maggio, e un referendum è probabile.

Da 24 anni, nelle scuole turgoviesi, il francese viene insegnato dal quinto anno. I fautori della riforma invocano l’eccessivo carico di lavoro per gli scolari e i cattivi risultati di tale insegnamento. La prima lingua straniera nelle scuole del cantone è l’inglese, insegnato dalla terza.

Perché gli occhi sono puntati su Turgovia

Le intenzioni di sganciarsi dal modello previsto da HarmoSCollegamento esterno (ovvero il Concordato sull’armonizzazione scolastica tra cantoni) hanno acceso un dibattito a livello nazionale. Soprattutto in Svizzera francese, il Canton Turgovia è stato accusato di mettere in pericolo la coesione nazionale.

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Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere federale Alain Berset, che lo scorso mese di luglio ha mandato in consultazioneCollegamento esterno una nuova legge federale per obbligare i Cantoni a inserire l’insegnamento di una seconda lingua non locale alle elementari.

Il suo intervento è stata a sua volta criticato dal governo turgoviese, che rivendica il principio della sovranità dei Cantoni in materia d’istruzione.

Se Turgovia decidesse di abolire il francese per i più giovani, diventerebbe il terzo cantone a farlo, assieme ad Uri e Appenzello Interno.

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