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L’effetto negativo della pandemia sulla salute mentale dei giovani

Una ragazza a una mostra a Ginevra per prevenire i suicidi giovanili
Una mostra allestita a Ginevra questa primavera per prevenire i suicidi giovanili. Keystone / Martial Trezzini

La crisi pandemica si sta riflettendo negativamente sulla salute mentale dei giovani in Svizzera: le richieste di consulenza riguardanti il suicidio giunte a Pro Juventute sono aumentate del 40% nella prima metà dell'anno.

L’apposito servizio telefonico (numero 147) è contattato quotidianamente da circa  700 bambini e adolescenti, sette dei quali evocano propositi suicidari, fa sapere lunedì la fondazione a tutela della gioventù svizzera Pro Juventute, che sottolinea anche come questo fenomeno riguardasse cinque giovani nel 2020 e tre o quattro di questi prima della pandemia.

Un altro dato significativo attiene gli interventi urgenti di polizia e sanitari sollecitati dai consulenti di Pro Juventute: sono stati 98 nei primi sei mesi dell’anno, a fronte dei 96 dell’anno scorso e dei 57 del 2019.

Ma vi sono anche altri aspetti negativi dell’emergenza sanitaria, che ha provocato un forte incremento dell’uso dei media digitali. Quasi la metà dei giovani affermano infatti di essere stati molestati sessualmente su internet. Inoltre, sono aumentate di un quarto le richieste di sostegno riguardanti il futuro professionale degli adolescenti, a testimonianza del disagio percepito dalle giovani generazioni.   

Un disagio che naturalmente non coinvolge unicamente la gioventù elvetica. Ecco alcuni dati nel seguente filmato:

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