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Il futuro del procuratore federale Lauber appeso a un filo

Si fa sempre più impervia la strada per il procuratore generale della Confederazione Lauber.
Si fa sempre più impervia la strada per il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber. Keystone / Peter Schneider

I guai non sembrano terminare per il responsabile del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) Michael Lauber, finito nella bufera per i suoi rapporti definiti inappropriati con il presidente della Fifa Gianni Infantino.

 

Ma c’è una seconda questione che pesa sul futuro dell’alto magistrato: l’archiviazione per avvenuta prescrizione a fine aprile proprio dell’indagine avviata nei confronti della Federazione internazionale del calcio che getta un’ombra sull’operato degli inquirenti federali.

Sulla vicenda FIFA il servizio di tvsvizzera.it

La Commissione giudiziaria dell’Assemblea federale sta quindi valutando seriamente l’ipotesi di revocare il mandato al capo della procura federale.

In proposito sarà determinante la sua audizione in calendario il 20 maggio da parte dei commissari che in seguito potrebbero aprire una procedura formale di revoca.

Il servizio del TG sul caso Lauber:

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Il magistrato, che è stato rieletto per un altro quadriennio dall’Assemblea federale lo scorso mese di settembre – nonostante le critiche ricevute e il parere negativo della Commissione giudiziaria del parlamento – ha dovuto già subire nel maggio 2019 un procedimento disciplinare da parte dell’Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) che lo aveva sanzionato con una decurtazione dell’8 per cento della sua retribuzione annua (pari a 23’827 franchi sullo stipendio di 297’844 franchi).

A Michael Lauber erano in particolare contestati alcuni controversi incontri avvenuti nel 2016 e nel 2017 con il dirigente Gianni Infantino della Federazione internazionale di calcio, che era al centro di un’indagine federale.

-Sanzionato il procuratore generale della Confederazione.

Nelle sue conclusioni l’organo di controllo aveva osservato che la somma delle violazioni commesse da Michael Lauber, che avrebbe in più occasione derogato ai suoi doveri d’ufficio, era “considerevole”.

In particolare, aveva sottolineato l’Autorità di vigilanza, il procuratore generale della Confederazione ha ripetutamente detto il falso, ha agito in modo sleale, ha violato il codice di condotta del MPC e ha ostacolato l’inchiesta della stessa autorità di controllo.

Inoltre, ha accertato sempre l’inchiesta, il procuratore generale non vede la scorrettezza del suo operato e denota una concezione fondamentalmente erronea della propria professione.

Contro tale decisione Michael Lauber ha depositato un ricorso al Tribunale federale che è tuttora pendente. Intanto però sono sempre di più i parlamentari nelle due Camere a Berna secondo i quali il procuratore federale, la cui situazione diventata ogni giorno che passa sempre più insostenibile, dovrebbe rassegnare le dimissioni.

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