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Oligarchi russi nel mirino dei Pandora Papers

Megayacht Nord, dell oligarca russo Alexei Mordashov
Il Megayacht 'Nord' del russo Alexey Mordashov lungo 142 metri e largo 21, valutato 500 milioni di dollari. Keystone / Cati Cladera

Una nuova inchiesta evidenzia la fuga di capitali, anche attraverso la Svizzera, avvenuta prima delle sanzioni per il conflitto in Ucraina. Compresi i miliardi dell'imprenditore Alexey Mordashov che è a capo del colosso dell’acciaio Severstal che ha una sede anche in Ticino.

Documenti dei Pandora Papers pubblicati in una nuova inchiesta questo lunedì, svelano come gli oligarchi russi avessero già da tempo provveduto a schermare i propri averi in Paesi offshore, nel tentativo di prepararsi ad eludere le sanzioni internazionali.

Fra di loro anche Alexey Mordashov, personaggio noto anche nelle nostre pagine e uno dei più ricchi di Russia, a capo del colosso dell’acciaio Severstal con sede anche in Ticino, a Manno. Lo rivela la ricerca del Telegiornale RSI che ha partecipato all’inchiesta con il Consorzio internazionale di giornalismo investigativo, scoprendo altri documenti che riguardano la Svizzera.

Già nel 2018, alla vigilia delle sanzioni americane – spiega Scilla Alecci del Consorzio di giornalismo investigativo – Mordashov trasferisce alcune delle sue azioni a una società delle Isole Vergini, intestata alla moglie. Una società che ora vale più di un miliardo. Parte di queste transazioni passa anche dalla Svizzera. Secondo quanto si può vedere nei Pandora Papers, un conto in una banca elvetica è usato per aprire una sua società offshore.

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