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Coronavirus, lento miglioramento in Svizzera

Stazione di Berna esterni
Gli esperti temevano un aumento dei casi a causa delle festività di fine anno, ma non è stato così. Keystone / Alessandro Della Valle

Gli indicatori riguardanti l'epidemia di coronavirus in Svizzera sono stabili o leggermente in calo da metà gennaio. Lo indica un rapporto diffuso martedì dalla Task Force governativa per la lotta al Covid-19.

Il numero di casi confermati in Svizzera negli ultimi 14 giorni è di 374 ogni 100’000 abitanti, precisano gli specialisti. Il tasso di positività dei test per lo stesso periodo si è attestato all’11%. Sulla base dei casi confermati, la stima del tasso di riproduzione R è di 0,93 per tutta la Svizzera.

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Negli ultimi 14 giorni, una media di 310-380 pazienti affetti dal virus ha dovuto essere ricoverato in cure intense. Il numero di decessi giornalieri è oscillato tra 32 e 61.

Da metà gennaio, il numero di casi confermati è calato del 20%, i ricoveri del 35% e i decessi del 17%. In tutte le sette grandi regioni della Svizzera, la tendenza è stabile o in calo, scrive ancora la Task Force.

Quest’ultima temeva un grande aumento di casi in seguito alle festività di fine anno, ma non è stato il caso, si è rallegrato il capo della Task Force Martin Ackermann, secondo cui gli svizzeri hanno dato prova di responsabilità.

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Variante britannica presto dominante

Non sono solo buone le notizie emerse martedì dalla Conferenza stampa della Task force. In particolare, preoccupano le varianti del virus provenienti dalla Gran Bretagna e dal Sudafrica, scoperte per la prima volta in Svizzera a metà dicembre. Da allora, sono stati rilevati sempre più casi riconducibili a tali mutazioni che si trasmettono molto più rapidamente da persona a persona.

Dal 30% al 70% più contagiosa, la variante britannica sarà presto dominante in Svizzera, secondo gli esperti. La scorsa settimana, questa variante rappresentavano circa il 10% di tutti i casi, ma ci si aspetta che questa percentuale passerà al 50% entro marzo.

Le misure intraprese finora non sono state sufficienti a limitarne l’evoluzione che, se proseguirà, rappresenterà un grande rischio, sottolinea Ackermann. Bisognerà far sì che il tasso di riproduzione R resti a livelli bassi.


tvvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 26.01.2021)

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