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Nel paese dei colossi farmaceutici mancano medicinali

In Svizzera mancano sempre più spesso farmaci e le interruzioni delle forniture sono sempre più gravi. Molte aziende non producono più medicinali con brevetto scaduto perché non guadagnano abbastanza.

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Rimangono solo poche fabbriche in Cina che producono per il mondo intero e spesso la produzione subisce interruzioni, precisa il domenicale zurighese NZZ am Sonntag.

“La gravità delle interruzioni nelle forniture e le misure costose ad esse associate sono aumentate negli ultimi anni”, afferma un rapporto pubblicato dall’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) nel mese di marzo. 

Mancano vaccini

Nel caso di due vaccini, un antibiotico e altri tre farmaci, le autorità sono dovute intervenire per ovviare al blocco delle forniture. Il database Drugshortage.ch elenca attualmente 592 prodotti per i quali vi sono difficoltà di approvvigionamento. Otto vaccini e 31 farmaci non sono più disponibili.

L’Ufficio registra solo i problemi con medicinali di vitale importanza. Gli ospedali hanno difficoltà ad ottenere antidolorifici, antipertensivi o pillole anticoncezionali. La maggior parte di questi sono preparati “vecchi”, compresi i “classici” come l’aspirina o l’ibuprofene. Una scatola di antidolorifici costa ai pazienti solo pochi franchi e le aziende non guadagnano quasi niente.

L’UFAE parla di fallimento del mercato. “Nei settori critici, il libero mercato non è più in grado di compensare i ritardi nella catena di fornitura stessa a causa del numero ridotto di fornitori e dei bassi livelli di scorte presso aziende e ospedali”, scriveva nel rapporto pubblicato a marzo.

La concentrazione dei siti di produzione è la causa principale dei problemi di approvvigionamento, secondo Daniel Koch, responsabile del reparto malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Quanto minore è il numero di fabbriche che producono un principio attivo, tanto più è probabile che ci saranno carenze. Alcune di queste carenze sono riscontrate da diversi anni e la crescente domanda di vaccini e antibiotici potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.

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