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Resta una distanza nei rapporti tra Svizzera e Germania

Berset e Scholz.
L'incontro non ha portato a un riavvicinamento fra i due Paesi e a un chiarimento dei contenziosi che attualmente pesano sui rapporti bilaterali tra Svizzera e Germania. © Keystone / Anthony Anex

Sebbene il cancelliere tedesco Olaf Scholz, durante l'incontro con il presidente della Confederazione Alain Berset a Berlino, abbia sottolineato l'unità tra la Germania e la Svizzera - che a suo dire è dimostrata "da quanto strettamente ci coordiniamo" - sui temi del principio di neutralità, di una possibile adesione svizzera alla task force internazionale che dà la caccia ai beni degli oligarchi russi e sull’invio di armi all’Ucraina, Germania e Svizzera restano di opinioni diverse.

“Ci impegniamo a favore della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e dell’ordine internazionale basato su regole in tutto il mondo”, ha detto davanti ai media il cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine dell’incontro.

“Difendere questi valori insieme è divenuto ancor più importante dal 24 febbraio 2022, il giorno dell’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina. Con il suo brutale attacco Mosca minaccia l’intero sistema di sicurezza europeo”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti sul rifiuto della Confederazione alla riesportazione da parte di paesi terzi – tra cui appunto la Germania – di armi di produzione elvetica all’Ucraina, il presidente della Confederazione ha spiegato che “non si può pretendere che violiamo le nostre leggi”. In Svizzera sono già in corso discussioni su un’eventuale modifica della legislazione. “È importante che ci atteniamo alle leggi, e che – se dovesse rendersi necessario – le adeguiamo”.

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Berset ha anche sottolineato che “essere neutrali non significa che siamo indifferenti”. Neutralità significa che la Svizzera non “sostiene militarmente” nessuna delle parti. La salvaguardia della neutralità significa anche credibilità. La Confederazione ha adottato le sanzioni contro la Russia e si impegna fortemente in materia di aiuto umanitario e ricostruzione. Il sostegno elvetico all’Ucraina ammonta a 1,8 miliardi di franchi fino al 2028 e, ha ricordato, ha lanciato la ricostruzione organizzando la Conferenza di Lugano nel luglio scorso.

“Abbiamo adottato le sanzioni e siamo ovviamente molto seri al riguardo”, ha dichiarato Berset , riferendosi al rintracciamento del denaro degli oligarchi. La Svizzera sta facendo “tutto ciò che è possibile”. “Poiché ci sono molti attori, abbiamo bisogno di un buono scambio di informazioni”, ha aggiunto. Alcuni elementi devono ancora essere corretti, ad esempio in termini di trasparenza, una questione di cui ha discusso con Scholz. Da parte sua il Cancelliere ha definito “un buon segno il fatto che la Svizzera sostenga le sanzioni dell’UE contro la Russia”.
 

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