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Ancora un caso di tifo violento

Ancora una partita sospesa prima dei 90 minuti. È accaduto a Lucerna dove i sedicenti tifosi della squadra di calcio del Grasshopper Zurigo hanno invaso il campo (sul 4-0 per il Lucerna) e minacciato i propri giocatori: la sconfitta significava la retrocessione del club più titolato in Svizzera. 

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Settant’anni dopo l’ultima (e finora unica) retrocessione, il Grasshopper è nuovamente costretto ad abbandonare la massima serie svizzera. Il club più titolato del calcio rossocrociato (27 titoli e 19 coppe) torna di fatto nella lega cadetta dopo addirittura 68 campionati consecutivi disputati nell’élite. A sancire la condanna delle Cavallette, quando mancano tre giornate alla fine della stagione, è stata la sconfitta subita sul campo del Lucerna per 4-0.

Partita interrotta

Una partita terminata anzitempo per l’invasione di campo dei tifosi del GC. Attorno al 70′, poco dopo la realizzazione della quarta rete lucernese, un folto gruppo di teppisti – come forse sarebbe meglio definirli – ha scavalcato le recinzioni arrivando fino a bordo campo, costringendo l’arbitro a sospendere il match. 

Dopo una sceneggiata di una mezzoretta, i “tifosi” del GC hanno preteso e ottenuto la consegna delle maglie da parte dei giocatori (i giocatori non sarebbero degni di indossarla)  che, a malincuore, sono rientrati in campo non senza che si creassero momenti di tensione. Il match, dopo che la polizia è riuscita ad allontanare i teppisti dallo stadio, è stato poi definitivamente sospeso. 

Procura all’opera

La procura di Lucerna ha così avviato un’indagine contro tifosi della squadra di calcio del Grasshopper. Come detto, alcuni di loro, col volto coperto, hanno scavalcato le recinzioni e tentato di invadere il campo.

Il Ministero pubblico ha avviato un’indagine per sospetta coazione, si legge in un comunicato di lunedì. Le autorità stanno valutando se con le loro azioni i tifosi abbiano avuto altri comportamenti penalmente rilevanti.

Oltre alla normale sicurezza è intervenuta anche la polizia, per evitare una vera invasione e proteggere l’incolumità dei calciatori.

Reazione del club

Il presidente del Grasshopper Stephan Rietiker ha voluto dire la sua in una conferenza stampa organizzata lunedì mattina: “Dobbiamo distinguere tra quelli che sono fan e quelli che sono teppisti. Con la protesta messa in atto non si poteva continuare il match. Ci sono state delle vere e proprie minacce da parte di questi fan (che hanno chiesto maglie e pantaloncini ai giocatori, ndr), ma vista anche la poca polizia non potevamo far altro che accontentarli e cedere al loro ricatto. Ora sta alla politica e alle istituzioni intervenire, non è possibile che un’infrazione in auto venga punita di più rispetto a comportamenti da hooligan del genere”.

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