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Svizzeri divisi sulle spese dell’esercito

Due F-35 all aeroporto militare di Emmen.
I promotori dell'iniziativa contro l''acquisto degli F-35 hanno tempo fino a marzo 2023 per raccogliere le 100'000 firme necessarie. © Keystone / Ennio Leanza

A causa del conflitto in Ucraina, diversi Paesi europei hanno deciso di aumentare le spese militari. Gli svizzeri invece sono divisi sulla questione dell'aumento delle risorse finanziarie per l'esercito. Si dicono tuttavia piuttosto favorevoli all'acquisto del caccia F-35.

È quanto emerge da un sondaggio pubblicato dai giornali di Tamedia e realizzato negli scorsi giorni. IN cifre, il 45% degli intervistati ritiene che il bilancio dell’esercito debba essere aumentato, mentre il 41% è dell’idea che le forze armate elvetiche abbiano già abbastanza risorse e l’8% vorrebbe vedere ridotto il suo budget.

Anche considerando l’attuale invasione russa in Ucraina, un eventualmente aumento delle spese militari è auspicato dai simpatizzanti del partito populista di destra UDC (62%) che ha la maggioranza relativa in Svizzera e dei liberali di centrodestra (61%). Contro invece si è espresso lo schieramento di sinistra, con il 73% di no tra i Verdi e il 70% tra i socialisti.

Tra coloro che sono a favore di un aumento – attualmente si assestano a 5 miliardi – la metà vuole alzare il budget dell’esercito fra uno e due miliardi di franchi supplementari all’anno. Due su cinque vorrebbero addirittura che salisse a 14 miliardi, ovvero il 2% del PIL della Svizzera. Tale quota rappresenta il minimo che gli alleati della NATO devono investire nella difesa. 

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No all’iniziativa contro gli F-35

Agli intervistati è stato chiesto anche dell’iniziativa contro l’acquisto dei caccia F-35: attualmente è in corso la raccolta delle firme. Tre persone su cinque si dicono contrarie all’iniziativa. Il “no” più netto giunge dai sostenitori dell’UDC, del PLR, dell’Alleanza del Centro e dei Verdi Liberali. Pure tra i simpatizzanti del PS l’iniziativa raccoglie solo il 50% dei consensi.

Il sondaggio è stato condotto dal LeeWas Institute per conto di Tamedia tra il 16 e il 18 marzo. Hanno partecipato in totale 12’437 persone. I risultati sono stati modellati per categorie demografiche, geografiche e politiche. Il margine di errore è di +/- 1,5%.

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