Uno sgombro di un deposito di munizioni da 2,5 miliardi di franchi
La Camera bassa del Parlamento ha votato a larghissima maggioranza il credito di oltre due miliardi e mezzo di franchi per lo sgombro del deposito di munizioni situato nel comune di Mitholz nel Canton Berna.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Costruito durante la Seconda guerra mondiale nella montagna, una parte del deposito di munizioni Mitholz è esplosa nel 1947. Nove persone sono morte e il villaggio è stato devastato. Circa 3’500 tonnellate di munizioni inesplose giacciono ancora nel ventre della montagna.
Stando a un rapporto pubblicato nel giugno del 2018, il rischio di nuove esplosioni è più elevato del previsto rendendo necessari i lavori di sgombero, che dovrebbero durare una decina di anni. Il progetto avrà quindi un grande impatto sulla popolazione del luogo, con gli abitanti che dovranno decidere se partire definitivamente o prevedere un futuro ritorno.
Contenuto esterno
Per lo sgombero del deposito di munizioni e la riqualificazione dell’intera area interessata, il Consiglio nazionale ha approvato giovedì un credito di 2,59 miliardi di franchi da sbloccare in due fasi. La prima tranche pari a 1,09 miliardi comprende misure preliminari e di protezione nonché le attività di preparazione dello sgombero.
Il dossier passa ora all’esame del Consiglio degli Stati.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Iniziata la visita della consigliera federale in Italia e Vaticano. Giorgia Meloni interverrà al vertice sull'Ucraina in Svizzera.
Clima, imbrattare monumenti rischia di costare molto caro
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'inasprimento delle sanzioni per gli autori di atti vandalici, anche a titolo dimostrativo, per cause ambientaliste è stato approvato in commissione.
L’ex presidente russo Dimitri Medvedev ringrazia ironicamente la Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
La conferenza per la pace in Ucraina indetta dalla Svizzera in giugno è stata oggetto di scherno da parte dell'ex inquilino del Cremlino.
Nazionalità, lingua e sesso i principali motivi di discriminazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
In un'indagine intitolata "Discriminazione e razzismo in Svizzera 2023", l'Ufficio federale di statistica (UST) ha fatto il punto sulla situazione.
Libertà di stampa, la Svizzera al nono posto nel mondo
Questo contenuto è stato pubblicato al
In occasione della Giornata internazionale della libertà di stampa, Reporter senza frontiere (RSF) ha pubblicato il suo indice annuale. La Svizzera guadagna tre posizioni rispetto al 2023. L'Italia scivola invece in 46esima posizione.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel Paese caucasico sono esplose le proteste di piazza contro il contestato disegno di legge sulle interferenze straniere.
Crisi in Medio Oriente, occupazione studentesca all’Università di Losanna
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dimostrazione al campus universitario da parte di giovani che chiedono alle istituzioni di non rendersi "complici del genocidio" a Gaza. Proteste studentesche anche in California.
Impennata delle segnalazioni di riciclaggio in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
All'incremento delle segnalazioni ha contribuito soprattutto l'inasprimento delle norme negli ultimi anni e la maggior consapevolezza del settore finanziario.
“Berna spende troppo per le strade e poco per la ferrovia”
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'Associazione traffico e ambiente (ATA) scende in campo contro il potenziamento della rete autostradale e a favore delle zone a 30 km/h e degli investimenti ferroviari.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Roma vuole tassare in Italia i lavoratori frontalieri che sono soci e impiegati di una Sagl ticinese: non verranno più considerati lavoratori dipendenti, bensì come lavoratori indipendenti da tassare in Italia.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Vivono a ridosso di una polveriera alpina, ma non tutti se ne dovranno andare
Questo contenuto è stato pubblicato al
In vista dello sgombero dell'ex deposito di munizioni di Mitholz, il Dipartimento federale della difesa ha definito i perimetri di evacuazione.
Un escavatore guidato a distanza per operazioni pericolose
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'obiettivo è quello di fornire agli addetti ai lavori una macchina che faccia lavori in situazioni estreme senza mettere in pericolo vite umane.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Dipartimento della difesa ha reso note le possibili implicazioni del progetto di sgombero del deposito di munizioni in parte esploso nel 1947.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il sito esploso nel 1947 non sarà murato. L'obiettivo è rimuovere le 3'500 tonnellate di vecchie munizioni che si trovano sotto il materiale franato.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Non è necessario adottare misure immediate per la popolazione locale, ma il Dipartimento federale della difesa istituirà quanto prima un gruppo di lavoro per elaborare misure concrete per ridurre i pericoli. Nelle parti crollate del deposito di Mitholz, secondo le stime, sono rimaste circa 3500 tonnellate di munizioni contenenti centinaia di esplosivi. Le valutazioni svolte nel…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.