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Verso un Istituto di medicina di famiglia

Uno stetoscopio in primo piano mentre dietro si intravvede un medico con una paziente.
L'età media dei medici di famiglia in Ticino è vicina ai 60 anni e nei prossimi dieci anni 6 dottori su 10 andranno in pensione. © Keystone / Gaetan Bally

La Facoltà di scienze biomediche dell'Università della Svizzera italiana lancia il progetto di un nuovo Istituto di medicina di famiglia. Nei prossimi anni, infatti, mancheranno i cosiddetti medici di base.

Della carenza dei medici di famiglia si parla da molti anni. Adesso, anche l’Università della Svizzera italiana vuole dare il suo contributo per ovviare a questo problema. E non solo a livello quantitativo, ma anche puntando sulla qualità.

Fare formazione e ricerca universitaria nell’ambito della medicina di famiglia è un compito importante e complesso, scrive l’USI. Per un istituto universitario significa offrire in questo ambito formazione di base e continua, ricerca e servizi.

Il corso

Il master dura tre anni e l’obiettivo è aggiungere all’insegnamento della disciplina anche la visione e la cultura della medicina di famiglia, spiega Luca Gabutti, vice decano della facoltà di scienze biomediche. Sono previsti anche due blocchi di attività pratiche: uno in uno studio medico del territorio, e l’altro in uno studio di pediatria. Entrambi avranno la durata di due settimane.

L’obiettivo è estendere la formazione ai post-graduati e avviare anche una parte di ricerca. Ma non solo. “Lo scopo è anche quello di attirare giovani medici di altre regioni linguistiche della Svizzera per continuare coi loro studi, poi magari rimanere in Ticino per lavorare negli ospedali o avviare l’attività come medico di famiglia”, afferma la consigliera agli Stati e medico, Marina Carobbio, che oggi ha partecipato alla giornata di presentazione del progetto organizzata dall’USI.

La volontà ora è quella di creare un gruppo operativo che nel giro di sei mesi possa giungere al termine del suo lavoro, in modo da poter partire a tutti gli effetti già dal prossimo anno accademico.

Sentiamo perché questo Istituto diventa importante, anzi necessario per il futuro:

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